MUSICA

Musica: è morta la cantante francese Françoise Hardy

Icona anni '60, tra i grandi successi Tous les garçons et les filles e Comment te dire adieu - LE CLIP

Con la sua voce vellutata, ha raccontato la storia di un intero paese, la Francia, cantando sulle note delle sue sensibili melodie da Tous les garçons et les filles, Comment te dire adieu, Le temps de l’amour o ancora Message Personnel.

Françoise Hardy si è spenta all’età di 80 anni.

Nel panorama musicale del suo tempo, era un’anomalia con uno stile di abbigliamento singolare, e dal suo semplice status di cantante un po’ fragile, è diventata un’icona pop fondamentale.

La sua morte è arrivata dopo una battaglia contro il cancro iniziata nel 2014. Nel 2019 lei stessa aveva annunciato su Rtl di essere stata colpita da un nuovo cancro. Poi a marzo aveva detto che “non avrebbe mai più potuto cantare”.

Ad annunciare la scomparsa della madre, figura della canzone francese dall’aura internazionale, è stato sui social network il figlio Thomas Dutronc. Una morte che arriva quasi un anno dopo quella di Jane Birkin (luglio 2023), un’altra icona degli anni Sessanta.

“Comment te dire adieu”, titolo tra i pù noti del 1968, è tornato in prima pagina mercoledì e nei tributi sui social network.

La ministra della cultura Rachida Dati ha postato “come dirti addio”, lo stesso hanno fatto tanti giornali, e nel renderle omaggio sui social, tanti artisti e amici, salutando la cantante come una “leggenda della chanson francese”. “L’icona francese Françoise Hardy, una voce singolare con una feroce tranquillità, avrà cullato generazioni di francesi, per i quali rimarrà ancorata ai momenti della vita”, l’ha salutato Gabriel Attal.

L'”eleganza” dei suoi “sussurri armoniosi risuonerà per sempre nei cuori di ragazzi e ragazze di tutte le età”, ha scritto il musicista Jean-Michel Jarre. “Una persona che ho amato infinitamente se n’è appena andata”, ha confidato il cantante Julien Clerc. Si trattava di un riferimento al suo successo istantaneo del 1962, anno in cui compì 18 anni: oltre due milioni di copie vendute di “Tous les garçons et les filles”.

“Le sue canzoni non hanno mai smesso di accompagnarmi”, ha ricordato il cantante Patrick Bruel ma ha avuto una risonanza ben più ampia. Se Jane Birkin era la donna inglese preferita dai francesi, Françoise Hardy era la donna francese preferita dagli anglosassoni.

Nella classifica dei 200 più grandi cantanti di tutti i tempi stilata dalla rivista americana Rolling Stone nel 2023, Françoise Hardy era l’unica rappresentante della Francia. Scritta da Serge Gainsbourg, “Comment te dire adieu” è stata coverizzata, con un ritmo dance, da Jimmy Somerville, ex leader dei Bronski Beat, vent’anni dopo. Nel 1994, il gruppo Blur l’ha invitata a cantare nel brano “To the end (La comédie)”.

La canzone del 1962 “C’est le temps de l’amour, le temps des copains, et de l’aventure…” è stata anche inserita nella colonna sonora del film di Wes Anderson “Moonrise Kingdom” (2012). Non sorprende quindi che la leggenda del rap americano Chuck D (Public Enemy) abbia reso omaggio alla donna i cui dischi erano un successo per i “rhythm diggers in the States”.

Françoise Hardy non era solo una voce delicata o la metà dell’intrigante coppia di celebrità che formava con Jacques Dutronc. Il suo fisico androgino e la sua sobrietà erano ben lontani dalle forme e dall’esuberanza di Brigitte Bardot.

Icona della moda senza aver mai voluto esserlo, Hardy ha scelto gli stilisti d’avanguardia del suo tempo. André Courrèges e Paco Rabanne realizzarono i suoi abiti anticonvenzionali per l’epoca, spingendo la giovane cantante verso lo status di icona.

Con minigonne, abiti a trapezio o tute metalliche, Françoise Hardy è sempre stata irrimediabilmente decisamente moderna. Uno stile di riferimento anche grazie alla sua frangia, che rimane una fonte inesauribile di ispirazione per la moda.

A dare una svolta dagli esordi della sua carriera, nel 1962 il referendum sull’elezione del Presidente della Repubblica viene trasmesso in televisione e Françoise Hardy fa da intermezzo musicale. Basta questo, il pubblico è conquistato dalla canzone Tous les garçons et les filles e dal fascino teneramente malinconico della cantante.

Una cosa tira l’altra: l’Eurovision, dove gareggiò per Montecarlo e si classificò quinta con la canzone L’amour s’en va, i suoi primi passi sul grande schermo in un film di Roger Vadim e poi i concerti al famoso Olympia e il successo internazionale.

Ma Françoise Hardy privilegierà sempre le registrazioni alle esibizioni live proprio per una forma estrema di timidezza da palco. È con il fotografo Jean-Marie Périer che la fotografa Hardy si emancipa, prima del suo incontro con Jacques Dutronc (che aveva appena scalato le classifiche con “Et moi, et moi, et moi”.

Ebbero un figlio, Thomas, che divenne a sua volta cantante) che nel 1967 diede un nuovo impulso alla sua vita e alla sua carriera.

Gli anni 70 vedono la nascita di una nuova passione per l’astrologia. Nel 1973 esce Message personnel, scritto da Michel Berger, che fa rivivere la personalità originale di Françoise Hardy: delicata, introversa e terribilmente romantica.

ANSA

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