CRONACA

Pagamenti cashless: Basilicata ultima regione d’Italia per transazioni

In un mondo dominato dalla tecnologia, è diventato ormai di uso comune il pagamento digitale e cashless. Un trend che a livello globale si sta ampliando sempre più anche se qualche Paese lo fa con una spinta meno decisa rispetto ad altri. Tra questi c’è purtroppo l’Italia, nazione nella quale è ancora preponderante l’uso del contante rispetto all’alternativa della transazione elettronica. Questo nonostante ormai qualsiasi dispositivo sia predisposto alla possibilità di pagare senza contanti, dagli smartphone agli smartwatch, senza naturalmente dimenticare le classiche carte di debito, di credito e prepagate. Per quanto lenta, comunque, la crescita di utilizzo del cashless c’è e si vede, considerando un transato di 397 miliardi di euro nel 2022, pari al 40% dei consumi. Complessivamente l’utilizzo di pagamenti digitali senza contante aumenta in tutti i settori del commercio e dei servizi. Dai beni essenziali come gli alimentari fino allo svago e all’intrattenimento. Un classico esempio è l’iGaming: le guide sui migliori siti di videogiochi o i migliori siti slot online dedicano spazio alle modalità di pagamento come carte di credito e di debito, carte prepagate come PostePay, portafogli elettronici come PayPal, Skrill e Neteller, attraverso cui è possibile usufruire dei servizi e prodotti ivi disponibili.

I pagamenti cashless in Italia

In questo contesto va purtroppo però sottolineato il divario che esiste tra Nord e Sud del Paese, con le regioni settentrionali più attente ai cambiamenti e meglio disposte ad utilizzare strumenti di pagamento elettronici, anche per l’acquisto dei titoli di viaggio per i mezzi pubblici. A dirlo è la ricerca dell’Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 di Sumup, che ha notato come sette regioni su dieci, dove il cashless è aumentato in maniera considerevole, sono del Settentrione d’Italia. Al primo posto c’è la Valle d’Aosta con il 43,5% di media di transazioni per esercente e una crescita del 28.5% del transato medio per esercente. Al secondo posto si colloca il Lazio con un aumento del 28,7% di media di transazioni per esercente e una crescita del 17,6% del transato medio per esercente. Al terzo c’è la Lombardia, che acquisisce una crescita del 25,4% di media di transazioni per esercente e un più 12,8% di transato medio per esercente. Valori che crollano man mano che si scende lungo lo Stivale con le regioni del Mezzogiorno che, seppur con una piccola crescita, ancora sono restie all’uso di strumenti elettronici per il pagamento di servizi e prodotti, preferendo i pagamenti in contanti. Le ultime sette regioni in classifica, infatti, Friuli Venezia Giulia a parte, sono tutte del Sud Italia, dal quattordicesimo posto della Sicilia, con un più 14,1% di media di transazioni per esercente e un più 10,4% di transato medio per esercente, all’ultimo posto, il ventiduesimo, occupato dalla Basilicata.

Pagamenti cashless: Basilicata in fondo alla classifica

La Basilicata dunque si colloca ultima in questa speciale classifica con una crescita di soli 3,2 punti percentuali per quel che riguarda la media di transazioni per esercente e un più 2,8% di transato medio per esercente. Ad ogni modo, per quanto ancora un inizio, aspetti positivi esistono poiché si vede una certa tendenza, seppur lenta, all’incremento dell’utilizzo dei metodi di pagamento cashless in sostituzione del classico contante. Matera si attesta come la sedicesima provincia italiana per aumento dei pagamenti digitali ed elettronici con un incremento del 19,3% del numero di transazioni medie per esercente e del 16,4% del valore del transato medio per ogni negozio.

I settori in crescita per pagamenti cashless

Interessante il dato generale relativo agli scontrini medi cashless. Esso, secondo l’Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 tende a diminuire, il che significa che consumatori e commercianti sono pronti a transare cifre anche minime. Infatti nel 2022 il valore medio dello scontrino cashless è di circa 41€, sceso di 18€ rispetto al 2019. I settori meno propensi ad accettare pagamenti cashless per importi bassi sono bar e club, con circa 15€, e le edicole con 22€. Una spinta maggiore invece c’è per quanto riguarda caffè e ristoranti, con uno scontrino medio di 27€, i food truck e i fast food restaurant, 23€. Dall’altro lato gli scontrini più alti si registrano dai dentisti (199€), hotel e strutture ricettive (166€) e servizi di consulenza (134€).

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