CULTURA E EVENTI

La ‘vita’ di Canova in un archivio digitale di 40mila pagine Fondo vicentino con manoscritti ora documentabile on-line

A 200 anni dalla morte di Antonio Canova, la più grande raccolta al mondo di manoscritti del massimo esponente del Neoclassicismo italiano è accessibile con un Archivio digitale con un corpus di oltre 40.000 pagine provenienti da documenti di varia natura.

Lettere, appunti e diari di viaggio, sono solo alcuni dei 6.658 documenti che compongono il Fondo conservato presso la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa (Vicenza).

Documenti manoscritti dall’inestimabile valore storico artistico che sono al tempo stesso fragili per natura.

Per tutelare la conservazione e garantire l’accessibilità, il Fondo Canoviano è stato oggetto di un importante progetto di digitalizzazione in alta definizione, finalizzato alla fruizione digitale di questo prezioso tesoro archivistico.

Il progetto, promosso dalla Biblioteca Civica di Bassano del Grappa in occasione delle celebrazioni per il bicentenario dalla morte di Canova, ha compreso la digitalizzazione dell’intero fondo in altissima definizione, il lavoro di metadatazione e riorganizzazione dei documenti, e infine la realizzazione di una biblioteca digitale.

Il progetto è stato affidato a un gruppo di aziende leader nel settore della scansione di beni culturali (Mida Informatica), della catalogazione (Hyperborea), dell’archiviazione e della gestione di immagini in alta e altissima definizione (Haltadefinizione e Memooria) e nella conduzione di biblioteche digitali (Horizons Unlimited).

L’Archivio digitale è uno strumento che consente non solo la conservazione dei documenti, limitando in questo modo la consultazione fisica dei materiali, ma permette la valorizzazione, la fruizione e lo studio da ogni parte del mondo per tutti coloro che sono interessati ad approfondire il processo creativo delle opere, la vita personale di Antonio Canova e il contesto sociale e politico del suo tempo.

ANSA

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