CRONACA

Ucraina: Zelensky al Congresso Usa: ‘Viviamo da tre settimane l’11 settembre’. Bombe su piscina Mariupol, ‘donne incinte sotto macerie’

Lavrov: 'C'è un margine di speranza'. Bombardata la costa sud di Odessa. Mariupol attaccata anche dal mare

Nuovi bombardamenti dell’esercito russo su Kiev.

I missili hanno colpito diverse case private nel distretto di Podilsky.

Lo ha scritto su Telegram il sindaco della capitale Vitali Klitschko, secondo quanto si legge su Ukrinform. Sul posto stanno lavorando soccorritori e medici.

Il fuoco è stato contenuto, ma l’intervento va avanti. Nessuna vittima è stata registrata finora. Secondo il sindaco è stato danneggiato anche un gasdotto a bassa pressione.

Oggi è in vigore a Kiev un coprifuoco esteso, iniziato ieri alle 20 e che durerà fino alle 7 di domani. Una misura analoga è stata annunciata anche nella regione di Kiev.

I russi hanno inoltre lanciato un attacco aereo a Mariupol sul centro sportivo Neptun, utilizzato come rifugio per donne incinte e madri con bambini piccoli.

Lo scrive su Telegram, secondo quanto riferisce Ukrinform, il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. “Stanno cercando di distruggere fisicamente i residenti di Mariupol, che sono stati a lungo un simbolo della nostra resistenza – afferma -.

Oggi hanno lanciato un attacco aereo sulla piscina Neptun. Donne incinte e donne con bambini sono ora sotto le macerie”.

Mentre, dunque, gli occhi del mondo sono puntati sul nuovo tavolo di trattativa fra Russia e Ucraina, dunque, non si placa la violenza sul campo con le città di Mariupol e Kiev sempre più sotto assedio.

Il Financial Times anticipa una bozza di piano di pace in 15 punti che include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia.

Una bozza che “rappresenta soltanto le richieste della Russia”, accusa però Kiev con il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podoliak. Inoltre l’esercito ucraino riferisce di un attacco russo sferrato contro i civili in fuga da Mariupol, nel quale ci sarebbero morti.

E il consiglio comunale della città riferisce di raid russo su un teatro della città, rifugio per centinaia di civili. Un’accusa che Mosca rigetta. Secondo il ministero della Difesa di Mosca è stata la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov a distruggere l’edificio. Lo riporta la Tass.

Il Cremlino nega anche di aver colpito civili in fila per il pane a Cherniv, notizia riportata in mattinata dal corrispondente sul posto di Suspilne news citato da The Kyiv Independent.

Kiev intanto annuncia di aver liberato il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov. “Vanya è al sicuro”, ha riferito il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kirill Tymoshenko, citato da Ukrinform, sottolineando che il primo cittadino, che era stato sequestrato venerdì scorso, tornerà presto alle sue funzioni.

Zelensky oggi è intervenuto in videoconferenza al Congresso Usa, ribadendo le richieste di un maggiore coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto. “Kiev è vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni, ma noi non molliamo, come tutte le altre città”, ha detto sottolineando che il suo Paese “vive l’11 settembre da tre settimane”.

LA STRETTA SU MARIUPOL – I russi stanno bombardando le torri delle radio e delle telecomunicazioni a Mariupol. Lo riporta il Guardian citando alcuni testimoni sul posto.

Le comunicazioni diventano sempre più difficili, mentre la città da giorni sta affrontando una catastrofe umanitaria, assediata dai carri armati russi che avanzano verso il centro della città, sottolinea il sito del giornale britannico. “Più di 400.000 persone sono ancora intrappolate, senza acqua corrente, cibo e forniture mediche, mentre oltre 500 rimangono in ostaggio nell’Ospedale Regionale di Terapia Intensiva sequestrato dai russi”.

Secondo media nazionali come il ‘Kyiv Indipendent’, sarebbero stati “uccisi 10 civili in coda per il pane a nord” della capitale e sarebbero stati sparati colpi e fumogeni contro dei “manifestanti pacifici radunati nella piazza davanti al consiglio comunale per chiedere il rilascio dei leader locali detenuti nella zona occupata di Skadovsk, dell’Oblast di Kherson”.

I bombardamenti russi “hanno colpito la torre televisiva di Vinnytsia, città sulle rive del fiume Buh nell’Ucraina centrale”, riferisce sempre ‘The Kyiv Independent’. E secondo il governatore di Vinnytsia, Oblast Serhiy Borzov, l’attacco russo avrebbe danneggiato la torre, lasciando i residenti senza segnale Tv.

Non sono segnalate vittime. Nelle prime ore del mattino, Mariupol è stata attaccata anche dal mare di Azov, riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei.

IL FRONTE DIPLOMATICO – Sul fronte della diplomazia sembra essersi fatto un passo avanti e uno indietro.

Un “compromesso” sull’Ucraina neutrale secondo il modello svedese o austriaco “è possibile”, annuncia il Cremlino. “Questa è un’opzione che viene discussa ora e che può essere considerata un compromesso” dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Ma Zelensky punta i piedi e rifiuta il modello austriaco o svedese di neutralità del Paese chiedendo garanzie di sicurezza.

“L’Ucraina è in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino”, spiega il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak ribadendo il rifiuto da parte di Kiev del modello svedese o austriaco di neutralità.

L’Ucraina, sottolinea, vuole “garanzie di sicurezza assoluta” contro la Russia con un “accordo i cui firmatari si devono impegnare ad intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione”. Eppure il capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, poco prima aveva detto che Kiev sarebbe stata disponibile ad assumere uno status di “neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito“.

“Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino”, aveva affermato Medinsky che aveva ricordato come l’Ucraina “ha già lo status di neutralità” nella sua Costituzione e che è stato proprio sulla base di questo principio “che si ritirò dall’Unione Sovietica nel 1991.

“Chiaramente – aveva aggiunto – la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa”.

E anche il ministro degli esteri Lavrov si era detto ottimista: “I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso“.

AVVERTIMENTO USA – Il consigliere alla sicurezza nazionale Jack Sullivan ha parlato con il suo omologo russo, il generale Nikolay Patrushev, e lo ha messo in guardia “sulle conseguenze e le implicazioni di una possibile uso di armi chimiche e biologiche in Ucraina” da parte della Russia.

Lo afferma la Casa Bianca. La Russia, a differenza degli Stati Uniti, ha completamente adempiuto ai suoi obblighi internazionali eliminando completamente le sue scorte di armi chimiche.

Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, riferisce la Tass. “Voglio dichiararlo ufficialmente: le unità militari russe coinvolte nell’operazione militare speciale in Ucraina non hanno e non possono avere ordigni chimici – ha detto Konashenkov – la Federazione Russa, a differenza degli Stati Uniti, ha da tempo adempiuto ai suoi obblighi internazionali eliminando completamente le sue scorte di sostanze chimiche armi”.

La Russia – intanto – blocca il sito della BBC e promette ulteriori ritorsioni nella “guerra dell’informazione”.

ANSA

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