CRONACA

Ucraina: la grande solidarietà della comunità italiana

Aiuti dai Lucani che vivono in Romania

La grande solidarietà Italiana da Palazzo Italia Bucarest è partita già dai primi giorni della guerra in Ucraina.

Il presidente di Palazzo Italia Giovanni Baldantoni sta coordinando le numerose iniziative del Gruppo Solidarietà ed Emergenza Sociale presieduto dalla lucana Enza Barbaro, impegnata nella raccolta di generi alimentari e di prima necessità.

Un furgone con le prime centinaia di panini è già partito in queste ore per raggiungere la frontiera con l’Ucraina da dove stanno arrivando numerose famiglie, donne e bambini, fuggiti dai centri più vicini alla frontiera dall’Ucraina.

“E’ la prima esigenza a cui stiamo dando risposta – spiega Baldantoni – perché i profughi stanno arrivando persino a piedi dopo un lunghissimo viaggio. Poi penseremo ai campi profughi e i nostri chef, di intesa con le autorità romene, stanno ipotizzando cucine da campo per pasti caldi. Inoltre siamo alla ricerca di alloggi per ospitare donne e bambini”.

Il paese si prepara ad accogliere mezzo milione di persone, tra cui molte appartenenti alla minoranza romena in Ucraina. Circa 400.000 persone della comunità romena e moldava vivono in Ucraina. Dopo ucraini e russi, sono il gruppo etnico più grande.

Vi sono regioni dove vivono centinaia di migliaia di appartenenti a questa comunità, come ad esempio nella regione di Cernauti, a soli 35 km da Vama Siret, un importante punto di frontiera per l’entrata in Romania.

È da lì che continuano intensamente a passare centinaia di persone, famiglie con bambini, anziani. Con una frontiera comune così ampia la Romania rappresenta l’uscita dall’Ucraina per molti rifugiati.

La Romania è il paese Nato che ha la più lunga frontiera con l’Ucraina (650 km). Uno degli effetti più drammatici dell’aggressione russa all’Ucraina riguarda i civili, in migliaia diventati profughi da un giorno all’altro.

Si stima in queste ore che oltre un milione di rifugiati arriveranno dall’Ucraina nell’Europa dell’est, per fuggire dalla guerra.

La macchina della solidarietà è appena in moto con il “cuore lucano ed italiano” della solidarietà. Da Palazzo Italia è partita anche una raccolta di fondi per la prima emergenza.

“Essendo i più vicini al dramma delle popolazioni ucraine siamo i primi a mobilitarci ma – dice Baldantoni – confidiamo anche sugli aiuti che ci verranno dalle comunità degli italiani che vivono nel nostro Paese costruendo un ponte di soliidarietà permanente”.

Le prime contee a ricevere i profughi sono state quindi quelle di confine, nel nord e nell’est della Romania, come Maramureș, Botoșani, Suceava, Iași e Tulcea.

A Iași l’Ispettorato per Situazioni di Emergenza annunciava qualche giorno fa che un campo profughi può essere montato tra le 12 e le 24 ore.

Si parla di un complesso formato da tre container disposto tra le tende, con cucina mobile e che può ospitare fino a 200 persone.

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