CULTURA E EVENTI

Matera 2019, la mostra “Mediterranea” selezionata per l’ADI Design Index 2020

La mostra “Mediterranea – Visioni di un mare antico e complesso” promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo museale della Basilicata insieme con Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio, (joint venture tra Leonardo e Thales) nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stata selezionata per la pubblicazione sull’ADI Design Index 2020 e concorrerà per il prossimo Compasso D’Oro.

Curata da Viviana Panaccia di “Vivi&Partners” e allestita presso il Museo Archeologico Nazionale D. Ridola di Matera dal 20 settembre 2019 al 19 gennaio 2020, “Mediterranea” è una mostra che di questo continente marino racconta la storia, la bellezza, i popoli, i miti ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano, con immagini satellitari inedite, elaborate da e-GEOS (una società ASI/Telespazio), foto, video e installazioni site-specific, in una sintesi tra scienza e arte, tra passato e presente.

I progetti selezionati per l’ADI Design Index 2020 sono stati esposti dal 3 al 20 giugno all’ ADI Design Museum di Milano e dal 28 giugno al 2 luglio alla Casa dell’Architettura di Roma.  In quest’ultima occasione, il team di “Vivi&Partners” ha ricevuto per la mostra “Mediterranea” il Premio “Eccellenze del design nel Lazio 2020”.

“Questi importanti riconoscimenti per la mostra “Mediterranea” – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva – arrivano proprio mentre i Grandi 20 del mondo, riunitisi anche a Matera, si interrogano su come porre le basi per lo sviluppo di un futuro migliore e sostenibile, avendo come priorità le persone, il pianeta, la prosperità.

La mostra metteva in luce le potenzialità dell’osservazione satellitare per lo studio dei problemi ambientali e il contrasto al degrado del territorio, e Matera in questo assume un ruolo centrale, per la presenza del Centro di Geodesia Spaziale, eccellenza tecnologica che dialoga con la storia millenaria di questa città.

Un connubio perfetto che nel percorso di Matera 2019 abbiamo chiamato “Futuro remoto”, e che ci indica la strada su cui continuare a lavorare”.

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