CRONACA

Copyright, il Parlamento europeo adotta la sua proposta di riforma

Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla riforma del diritto d’autore, che include norme specifiche per proteggere le piccole imprese e la libertà di espressione.

Il mandato negoziale del Parlamento per i colloqui con i ministri Ue al fine di giungere ad un testo definitivo è stata approvato con 438 voti a 226, con 39 astensioni. Il testo apporta alcune modifiche importanti alla proposta della commissione affari giuridici di giugno.

“E’ un buon segnale per la nostra industria creativa in Europa”, ha commentato il realtore Axel Voss (PPE, DE) subito dopo il voto. Un nuovo rifiuto sarebbe stato “uno schiaffo all’industria creativa europea”.

“Sono molto lieto che, nonostante il forte lobbying dei giganti di Internet, la maggioranza dei deputati al Parlamento europeo sia ora a favore della necessità di tutelare il principio di una retribuzione equa per i creativi europei”.

“Il dibattito su questa direttiva è stato molto acceso e credo che il Parlamento abbia ascoltato con attenzione le preoccupazioni espresse.

Abbiamo quindi affrontato le preoccupazioni sollevate in merito all’innovazione escludendo dal campo di applicazione i piccoli e micro aggregatori o piattaforme.

“Sono convinto che, una volta che le acque si saranno calmate, Internet sarà libera come lo è oggi, i creatori e i giornalisti guadagneranno una parte più equa degli introiti generati dalle loro opere, e ci chiederemo per quale motivo tutto questo clamore”.

LA COMMISSIONE EUROPEA

Il vicepresidente per il mercato unico digitale Andrus Ansip e Mariya Gabriel, commissaria per l’economia e la società digitale, hanno accolto con favore il voto di Strasburgo: “Si tratta di un segnale forte e positivo e di un passo essenziale per raggiungere il nostro obiettivo comune di modernizzare le norme sul diritto d’autore nell’Unione europea”.

“Possono ora iniziare le discussioni su una proposta legislativa che costituisce un elemento chiave della strategia per il mercato unico digitale e una delle priorità della Commissione europea”.

“Il nostro obiettivo di questa riforma è quello di apportare benefici tangibili per i cittadini dell’Unione europea, i ricercatori, gli educatori, gli scrittori, gli artisti, la stampa e le istituzioni culturali.

Allo stesso tempo, intendiamo salvaguardare la libertà di parola e garantire che le piattaforme online – comprese 7 000 piattaforme online europee – possano sviluppare offerte e modelli commerciali nuovi e innovativi”.

La Commissione “è pronta ad iniziare a lavorare con il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue, in modo che la direttiva possa essere approvata quanto prima, idealmente entro la fine del 2018.

Siamo pienamente impegnati a collaborare con i legislatori per ottenere un risultato equilibrato e positivo che consenta un’autentica modernizzazione della legislazione sul diritto d’autore di cui l’Europa ha bisogno”, concludono.

COSA PREVEDE LA RIFORMA DEL DIRITTO D’AUTORE

La riforma del diritto d’autore è stata presentata dalla Commissione il 14 settembre 2016 nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale.

Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato la sua posizione sull’adeguamento delle norme UE in materia di diritto d’autore nel maggio 2018.

Dopo il voto positivo del Parlamento europeo, le discussioni a tre tra i colegislatori inizieranno presto. Le nuove norme potranno entrare in vigore dopo la conclusione dell’accordo e l’adozione ufficiale della direttiva.

La riforma del diritto d’autore si concentra su tre obiettivi principali:

Maggiore accesso transfrontaliero per i cittadini ai contenuti online protetti dal diritto d’autore.

Maggiori opportunità di utilizzare materiale protetto da diritto d’autore per l’istruzione, la ricerca, il patrimonio culturale e le disabilità (attraverso le cosiddette “eccezioni”).

Regole più chiare per un mercato del diritto d’autore funzionante, che stimoli la creazione di contenuti di alta qualità.

Con la proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, la Commissione vuole:

Aggiornare e armonizzare alcune importanti eccezioni alle norme sul diritto d’autore nei settori della ricerca, dell’istruzione e della conservazione del patrimonio culturale promuovere un giornalismo di qualità; garantire che coloro che creano e investono nella produzione di contenuti abbiano voce in capitolo per stabilire se e come i loro contenuti sono messi a disposizione dalle piattaforme online e siano pagati per il loro contenuto;aumentare la trasparenza e l’equilibrio nei rapporti contrattuali tra i creatori (autori ed esecutori) e i loro produttori ed editori.

Le grandi compagnie web dovrebbero condividere i loro ricavi con artisti e giornalisti

Molte delle modifiche apportate dal Parlamento alla proposta originaria della Commissione europea mirano a garantire che i creativi, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori e giornalisti, siano remunerati per il loro lavoro quando questo è utilizzato da piattaforme di condivisione come YouTube o Facebook e aggregatori di notizie come Google News.

Pagamento equo per gli artisti e i giornalisti, incoraggiando al tempo stesso le nuove imprese

La posizione del Parlamento rafforza la proposta della Commissione europea in materia di responsabilità delle piattaforme e degli aggregatori riguardo le violazioni del diritto d’autore.

Questo vale anche per i cosiddetti snippet, dove viene visualizzata solo una piccola parte del testo di un editore di notizie.

In pratica, tale responsabilità imporrebbe a tali soggetti di remunerare chi detiene i diritti sul materiale, protetto da copyright, che mettono a disposizione.

Il testo richiede inoltre espressamente che siano i giornalisti stessi, e non solo le loro case editrici, a beneficiare della remunerazione derivante da tale obbligo di responsabilità.

Allo stesso tempo, nel tentativo di incoraggiare le start-up e l’innovazione, il testo esclude esplicitamente dalla legislazione le piccole e micro imprese del web.

Tutela della libertà di espressione

I deputati hanno introdotto nuove disposizioni che hanno lo scopo di non ostacolare ingiustamente la libertà di espressione che caratterizza Internet.

Pertanto, la semplice condivisione di collegamenti ipertestuali (hyperlink) agli articoli, insieme a “parole individuali” come descrizione, sarà libera dai vincoli del copyright.

Qualsiasi misura adottata dalle piattaforme per verificare che i contenuti caricati non violino le norme sul diritto d’autore dovrebbe essere concepita in modo da evitare che colpisca anche le opere che non violano il copyright.

Le stesse piattaforme dovranno inoltre istituire dei meccanismi rapidi di reclamo (gestiti dal personale della piattaforma e non da algoritmi) che consentano di presentare ricorsi contro una ingiusta eliminazione di un contenuto.

Wikipedia e software open source esclusi

Il testo specifica che il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali, come Wikipedia, o su piattaforme per la condivisione di software open source, come GitHub, sarà automaticamente escluso dall’obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright.

Rafforzamento dei diritti di negoziazione per autori e artisti

Il testo del Parlamento rafforza la posizione negoziale di autori e artisti consentendo loro di “esigere” una remunerazione supplementare da chi sfrutta le loro opere, nel caso il compenso corrisposto originariamente è considerato “sproporzionatamente” basso rispetto ai benefici che ne derivano.

Tali benefici dovrebbero includere le cosiddette “entrate indirette”.

Le misure approvate consentirebbero inoltre agli autori e agli artisti di revocare o porre fine all’esclusività di una licenza di sfruttamento dell’opera, se si ritiene che la parte titolare dei diritti di sfruttamento non stia esercitando tale diritto.

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