Italia foto di Kirk a testa in giù, ira di Meloni La premier: ‘Non ci intimidiscono’. Scontro anche all’Eurocamera

Le conseguenze dell’omicidio di Charlie Kirk travolgono l’Europa scatenando, in ordine sparso, l’ira di destre e sovranisti.
In Italia il casus belli viene offerto da un post social dei movimenti studenteschi di Osa e Cambiare Rotta.
L’influencer vicinissimo a Donald Trump viene raffigurato a testa in giù, con la scritta ‘-1’. Sotto, la didascalia:
‘A buon intenditor poche parole. Oggi è un giorno meno buio’. Il post, in poche ore, finisce nelle stanze di Palazzo Chigi.
E Giorgia Meloni sceglie di intervenire con forza. ‘Questi sono i sedicenti antifascisti. Questo è il clima, ormai, anche in Italia. Nessuno dirà nulla, e allora lo faccio io. Non ci facciamo intimidire’, le parole che la premier affida ai social.
Quello della foto di Kirk a testa in giù non è che un capitolo dello scontro che, per l’intera giornata, si consuma tra destre filo-Trump e sinistra.
Con le prime che puntano il dito contro le seconde, accusate di ‘odio anti-democratico’ e persino ‘mania omicida’.
Anche all’Eurocamera lo scontro diventa inevitabile dopo che la presidenza dell’emiciclo nega la richiesta di osservare un minuto di silenzio per commemorare Kirk, scatenando la reazione dei gruppi dei Patrioti e dei Conservatori.
Lo scontro a Strasburgo si consuma prima della sessione di voto di mezzogiorno, quando l’eurodeputato conservatore svedese Charlie Weimers, che aveva inviato una mail alla presidente Metsola per sollecitare un’iniziativa simile a quella intrapresa dalla Camera Usa, chiede alla vicepresidente socialista tedesca Katharina Barley, di turno alla presidenza, di concedere del tempo per la commemorazione.
Richiesta respinta, poiché – spiega Barley – l’iniziativa di un minuto di silenzio ‘è prerogativa esclusiva della presidente’ e va presentata da un gruppo politico solo all’apertura dei lavori.
Spiegazione che non convince né gli eurodeputati di Ecr, la famiglia europea di FdI, né quelli dei Patrioti, che riuniscono Lega, Fidesz e lepenisti: alcuni di loro tentano di osservare autonomamente un minuto di silenzio, venendo però interrotti dagli inviti della vicepresidente, e di parte dell’Aula, a procedere con le votazioni.
Al termine della sessione di voto, dalla presidenza del Pe ribadiscono che si è trattato soltanto di una ‘decisione procedurale’. Il chiarimento non placa la rabbia dei deputati di destra.
Per il meloniano Carlo Fidanza quanto accaduto è ‘una brutta pagina per le istituzioni europee’. Ancora più duro il leghista Borchia, per il quale la gestione dell’Aula è stata addirittura ‘vomitevole’, soprattutto tenendo conto che ‘nel 2020 il Pe osservò un minuto di silenzio per George Floyd’, l’afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis.
In serata Matteo Salvini getta nuova benzina sul fuoco. ‘La sinistra applaude. Brutto gesto. Pessimo segnale’, scrive su X il vicepremier facendo riferimento a degli sparuti applausi che, in Aula, si sentono quando le destre si alzano in piedi, nonostante il divieto della presidenza, per ricordare Kirk.
Gli strali del leghista si aggiungono a quelli di altri leader sovranisti. Viktor Orbán commenta l’omicidio come ‘il risultato della campagna internazionale di odio condotta dalla sinistra progressista-liberale’. Vox, con il leader Santiago Abascal, va oltre, tacciando la sinistra di ‘mania omicida’.
ANSA