CRONACA

Addio estate, è l’equinozio d’autunno Scatterà alle 20,19 del 22 settembre

Estate addio.

Alle 20,19 italiane di lunedì 22 settembre, scatta l’equinozio d’autunno. Il Sole è alto sull’equatore e le ore di luce e quelle di buio saranno nello stesso numero in tutto il mondo, segnando l’arrivo dell’autunno nell’emisfero settentrionale e quello della primavera nell’emisfero meridionale.

Ha salutare l’evento un Saturno spettacolare, osservabile nelle condizioni migliori. Il 21 settembre il pianeta ha infatti raggiunto la distanza minima dalla Terra e in opposizione. Vale a dire che la Terra è allineata fra il Sole e Saturno, che appare quindi particolarmente luminoso.

Agli equinozi “il Sole sorge esattamente a est e tramonta perfettamente a ovest. Sempre agli equinozi, sono più rapidi i tramonti e le albe, riferendosi al tempo necessario per vedere (s)comparire l’intero disco solare, al netto degli effetti atmosferici  della rifrazione e diffrazione della luce solare”, osserva l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope.

Dal momento dell’equinozio, aggiunge, “l’emisfero nord vedrà ridursi costantemente la durata del dì a vantaggio di quella della notte, con la felicità degli amanti delle stelle, fino al culmine del solstizio di dicembre, quello d’inverno. Per l’emisfero australe, sarà la notte ad assottigliarsi sempre più, andando verso l’estate. Al polo nord, poi, inizia la lunga notte artica, al polo sud, invece, l’interminabile  dì antartico”.

Masi osserva inoltre che “a causa dell’ellitticità dell’orbita terreste, le quattro stagioni astronomiche in cui è suddiviso l’anno non hanno tutte la stessa durata.

La più lunga è la nostra estate: 93,65 giorni, la più breve l’inverno, con 88,99 giorni. Nel nostro emisfero, la coppia primavera + estate totalizza 186,4 giorni, quella autunno + inverno invece 178,84”

Considerando il periodo particolarmente attivo nel quale si trova il Sole, si prevede infine che alle alte latitudini possano avvenire aurore boreali intense a causa dell’effetto chiamato ‘Russel-McPherron‘.

Quest’ultimo prevede che nei giorni intorno all’equinozio la geometria del campo magnetico terrestre può modificarsi modo da favorire più facilmente l’ingresso delle particelle cariche provenienti dal Sole.

ANSA

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