“Vulture Alto Bradano: strutture di riabilitazione FKT esauriscono il budget e sospendono prestazioni SSR”

Nel distretto del Vulture Alto Bradano, alcune strutture di riabilitazione (FKT) hanno esaurito il nuovo budget assegnato, quasi a fine anno, e sono costrette a sospendere le prestazioni a carico del SSR.
È il caso di Euromedical di Venosa, a breve seguirà lo stesso destino Fisioelle srl di Lavello e a seguire le altre strutture, con l’interruzione completa dei servizi già entro la metà di settembre.
Lo rende noto ASPAT Basilicata, in una nota a firma della presidente AntoniaLosacco che aggiunge: “ciò significa meno possibilità di cura per i cittadini e una continuità assistenziale compromessa”.
Per ASPAT “in linea teorica, la programmazione sanitaria dovrebbe basarsi sui reali fabbisogni della popolazione, superando l’ormai vecchio approccio storico per garantire efficienza, equità e risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini.
L’Aspat B. ha più volte richiamato Regione e politica a questo principio, ma tali richiami non hanno trovato adeguato ascolto. Ancora più sorprendente appare il mutamento di indirizzo di alcuni politici rispetto a posizioni riconosciute solo pochi anni fa, pur in assenza di sostanziali cambiamenti se non nel ruolo dell’Assessorato.

A livello nazionale si annuncia un incremento delle risorse destinate alla sanità, in Basilicata, tuttavia, tali risorse non si traducono in un effettivo rafforzamento del sistema.
La recente DGR 473/2025 non ha corretto le criticità esistenti, ma ha introdotto ulteriori elementi di squilibrio, producendo effetti opposti a quelli dichiarati.
Il sistema regionale è già reso fragile dai vincoli del cosiddetto Decreto Balduzzi.
In questo contesto, le strutture accreditate hanno svolto un ruolo essenziale, coprendo oltre il 30% delle prestazioni in extra-budget, un impegno che ha consentito di ridurre le liste d’attesa e garantire l’accesso alle cure senza gravare ulteriormente sulle casse pubbliche.
Con il nuovo provvedimento, ad essere particolarmente penalizzata – è scritto nella nota – è la branca della Medicina Fisica e Riabilitazione (FKT) cui sono stati sottratti circa 2 milioni di euro, riallocati per l’80% ai laboratori di analisi, giustificando l’operazione con un “Fattore di Finalità” mai chiarito in modo trasparente.
Si genera così un messaggio fuorviante e pericoloso: si considera imprescindibile un prelievo diagnostico, mentre un percorso riabilitativo post-trauma appare sacrificabile.
In questo modo, la fisioterapia – evidenzia Losacco – viene trattata come un servizio “minore” rispetto ad altre branche della specialistica ambulatoriale, alimentando una competizione artificiosa e profondamente ingiusta tra settori diversi della sanità.
Questa logica rischia di trasformare la programmazione sanitaria in una vera e propria “guerra dei poveri”, non una equa distribuzione delle risorse in base ai bisogni di salute, ma una sottrazione dall’uno per sostenere l’altro, come se le necessità di un paziente fossero negoziabili e gerarchizzabili in base a meri equilibri contabili. Si dimentica così che ogni prestazione sanitaria, dalla diagnostica alle cure fisioterapiche, risponde a un bisogno essenziale e complementare, e che penalizzare un ambito significa inevitabilmente colpire i cittadini che a quel servizio fanno affidamento.
La Medicina fisica e riabilitazione (FKT) è parte integrante dei Livelli Essenziali di Assistenza e non può essere relegata a servizio secondario.
Le conseguenze sono già visibili”.
“Preoccupa inoltre che la programmazione si affidi sempre più a pronunce giudiziarie per definire i tetti di spesa, invece che a criteri epidemiologici e ai fabbisogni reali del territorio.
L’Aspat Basilicata già dal 2015, per contribuire al contenimento della spesa, aveva proposto un modello di riqualificazione del sistema erogativo, capace di generare appropriatezza, sostenibilità e controllo delle cure a domicilio, ma tale proposta non è mai stata seriamente considerata.
Alla luce di ciò, la richiesta è chiara: occorre una riallocazione delle risorse sottratte alla fisioterapia, per restituire equilibrio e coerenza al sistema.
È necessario ricordare che il servizio pubblico, pur prezioso, oggi non dispone per la Medicina fisica e riabilitativa FKT, né di strutture e né del personale sufficienti per soddisfare la domanda di tali prestazioni sul territorio. I centri accreditati hanno dimostrato nel tempo Qualità, Professionalità e capacità di risposta, penalizzarle significa ignorare la libera scelta degli utenti e ridurre l’accessibilità alle cure.
La DGR 473/2025 rappresenta un passo indietro nella programmazione sanitaria regionale. È urgente rivedere le decisioni assunte, orientando le politiche a dati oggettivi, criteri di equità e trasparenza, e soprattutto – conclude Losacco – procedere all’ascolto di chi, ogni giorno, opera sul territorio per la salute pubblica, prevedendo Tetti aggiuntivi che possano garantire continuità e giustizia assistenziale”.