POLITICA

Salvini: ‘Giù le mani dalle nostre forze dell’ordine’

Il vicepremier: 'Giusto analizzare se qualcuno ha ecceduto. Sono uomini, non robot'

“Penso al dibattito che c’è sulle forze ordine.

E’ giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva” o “se qualcuno ha ecceduto, sono donne e uomini non sono robot, ma è inaccettabile che” tutti coloro “che garantiscono sicurezza e democrazia” vengano “tirati in ballo nella contesa politica. Giù le mani dalle nostre forze dell’ordine”.

Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini alla scuola politica della Lega.

“Fare il poliziotto, il carabiniere, il vigile del fuoco è un mestiere delicato, chiunque può sbagliare, ma quello che non posso accettare è la messa all’indice della polizia italiana come un corpo di biechi torturatori.

Anche perché se si va in piazza con tutti i permessi, senza insultare, sputare, spintonare, non si ha nessun tipo di problemi. Bene ha fatto Piantedosi, faremo tutti gli accertamenti del caso”, ha sottolineato Salvini.

“Le parole del presidente si leggono ma non si commentano”. Salvini ha risposto così, tre volte, a chi gli chiedeva, a margine della scuola della Lega, un commento sulle parole del capo dello Stato Sergio Mattarella in merito agli scontri di Pisa.

Poi, incalzato, ha aggiunto: “Certo è sempre meglio che non ci siano scontri. Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale. Anche in quella piazza.

Se mio figlio andasse a urlare ‘sbirro coglione’ poi se la dovrebbe vedere con me”. A suo avviso “chi mette le mani addosso a un poliziotto o a un carabiniere è un delinquente”.

Il vicepremier e ministro dei Trasporti ha parlato anche del generale Vannacci. “Io non lo conoscevo prima del libro, di cui ho condiviso buona parte, alcuni passaggi no.

Ho conosciuto Vannacci dopo aver letto il libro scandalo e stavo facendo conto alla rovescia: 5, 4, 3 , 2, 1, indagato! Vuol candidarsi forse con la Lega? 3, 2, 1, indagato! Noi sorridiamo, mi metto nei panni di un uomo che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi e per la bandiera e si è fatto qualche antipatia ai vertici quando ha combattuto la causa dell’uranio impoverito.

Mi farebbe molto piacere se fosse uno” di noi, ha affermato. Salvini ha parlato di un’indagine “non a caso” legata “a Mosca” e ha aggiunto: “Se lo stimavo fino a ieri, ora lo stimo ancora di più”.

In merito al Ponte sullo Stretto “è un’opera pubblica con un unicum: è indagata ancor prima di cominciare”, ha detto Salvini.

ANSA

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