CULTURA E EVENTI

SAI Senise : “presepe come simbolo di inclusione e libertà nella fede”

Un progetto che ha illuminato il cuore di Senise, un borgo ricco di storia e tradizione.

Nel mese di novembre e dicembre, l’equipe del Sai di Senise, in collaborazione con la pittrice accademica Giovanna Cirigliano, ha dato vita a un presepe unico nel suo genere.

Questo presepe, realizzato per partecipare al Concorso Borgo dei Presepi 2023, è stato concepito con un obiettivo audace: liberarsi dagli schemi comuni e abbracciare la creatività senza limiti.

Il Natale, spesso associato a tradizioni consolidate, è stato qui reinterpretato come un’opportunità per riscoprire il valore autentico del tempo e delle cose.

La nascita di Gesù diventa un simbolo di rinascita, uno spirito nuovo che permea ogni aspetto della vita.

L’uso di materiali da recupero a basso impatto ambientale ha reso il presepe non solo artistico, ma anche eco-sostenibile.

Cartone, lattine, plastica, tronchi di legno, arbusti e persino un vecchio telaio di una moto Vespa sono stati trasformati in personaggi e ambientazioni. Questa scelta riflette un profondo rispetto per il Divino, la Natura e l’Uomo.

Ma il progetto non si è fermato qui. Ha alimentato la creatività e l’originalità, affinando le prassie e aprendo nuove porte.

In un clima di condivisione e collaborazione, il presepe è stato allestito all’ingresso del centro Sai di Senise, pronto ad accogliere chiunque desideri ammirare questa manifestazione di fede e arte.

Il messaggio è chiaro: la libertà della Fede è un faro che illumina il cammino verso un Natale etico ed eco-sostenibile, un invito a guardare oltre le convenzioni e a creare con cuore e anima.

Senise, con il suo presepe unico, ci ricorda che la fede è libertà, e la libertà è un dono prezioso da custodire e condividere.

Significato dell’opera:

Il Sai di Senise in collaborazione con l’Associazione Artevita  raccontano un presepe “differente” rispetto a quelli a cui siamo stati abituati.

L’opera presepiale nasce con l’intento di raccontare la pace e la guerra.

L’antica vespa della Piaggio è stata utilizzata come supporto per la realizzazione del presepe .Un mix artistico carico di simbolismo e di memoria, immerso tra l’arte antica e quella Vespa che fu non solo un semplice mezzo di trasporto,ma un’autentica protagonista del boom economico dell’Italia post seconda guerra mondiale.

Da una lato attraverso l’opera si raccontano gli orrori della guerra, dall’altro si evidenzia la bellezza della pace tra i popoli e le persone.

La scelta della Vespa ha un significato specifico:

La vespa fu per la Piaggio il simbolo della riconversione dell’industria bellica, attraverso questo strumento l’Azienda passò dal produrre armi a produrre un mezzo di trasporto, la vespa appunto, che diventò simbolo di pace, futuro, movimento e libertà.

Non è facile, ai giorni nostri, avere occasioni utili per poter riflettere, senza pregiudizi su argomenti difficili e spinosi, quali per esempio il razzismo: dal sonno della ragione, che, come diceva Goethe, genera mostri, si deve passare alla speranza, proprio attraverso i sopravvissuti della guerra e dei lager nasce il futuro di un mondo nuovo.

Dalla guerra alla speranza …Così la stella di Davide, rappresentata in maniera velata dalle sei punte dei fiocchi di neve, volutamente inseriti,  da ‘marchio’ di orrore e guerra nell’olocausto diventa arcobaleno di pace e di speranza, come la cometa che guida i fedeli nel viaggio della fede.

Accostamento alquanto  “singolare”, quello tra presepe e Vespa. Non c’è niente di banale o di commerciale.

Il suo profondo significato e intento ci rimandano agli eventi che hanno segnato grandi ferite nell’animo della gente, ferite che con fatica si possono rimarginare e curare, a patto però che non ci si dimentichi di quella fase oscura, triste e tragica della storia che contrappose l’uomo all’altro uomo, che sterminò milioni di ebrei per ragioni puramente razziali, e che tutt’oggi ancora permane in alcuni paesi del mondo dove l’odio e la guerra fanno da padroni. La memoria è importante per evitare brutture ed errori del passato, e anche l’arte può essere strumento di memoria e di racconto per le future generazioni che non hanno conosciuto gli orrori della guerra.

L’idea del movimento simboleggia la libertà che si prova nel guidare la vespa, il ricordo di molte generazioni…quella libertà che in alcuni paesi del mondo è tutt’oggi violata.

Così la fede, per alcuni smarrita, va sempre ricercata nella propria strada da percorrere e ci deve guidare anche quando il cammino è buio.

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