POLITICA

Calderoli: “C’è la volontà di fare la riforma della giustizia”

'Che sia stata messa in un cassetto lo sostiene Renzi'

“La riforma della Giustizia che sia stata messa in un cassetto lo sostiene Renzi, che fa l’opposizione e legittimamente critica tutto e tutti.

Ma la volontà da parte di questa maggioranza di riformare la giustizia c’è”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli a margine dell’evento Italia Direzione Nord in corso a Milano.

“A me sembra che la riforma della giustizia sia in una fase di dibattito parlamentare e credo che il parlamento debba dire la sua in merito a questa materia – ha aggiunto -. É una materia che deve essere affrontata così come noi l’avevamo affrontata per via referendaria”.

“A me sembra che la riforma della giustizia sia in una fase di dibattito parlamentare e credo che il parlamento debba dire la sua in merito a questa materia. É una materia che deve essere affrontata così come noi l’avevamo affrontata per via referendaria”, ha aggiunto il ministro.

“Io penso che il ministro Crosetto abbia detto delle cose di sicuro interesse perché se il ministro della Difesa, non l’ultimo arrivato, dice le cose che ha detto evidentemente c’è qualcosa di molto serio”.

Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi intervenendo a Milano a margine di Italia Direzione Nord. “Ma la mia domanda è perché Giorgia Meloni all’improvviso ha bloccato la riforma della giustizia, cosa è successo? Di cosa ha paura Giorgia Meloni? – ha aggiunto -.

A Crosetto diciamo, se vogliamo parlare di rapporti complicati tra magistratura e politica facciamo pure, ma siccome loro sono al governo, ciò che dovrebbero raccontare agli italiani è perché hanno preso la riforma Nordio e l’hanno cancellata. Qualcuno dovrebbe spiegare chi è che ha paura”.

Crosetto: “La mia è preoccupazione non un attacco”

“Una risposta al fondo di un’intervista su tutt’altro. Una risposta nella quale racconto una cosa riferitami. Una preoccupazione, non un attacco.

Dico che voglio riferire al Parlamento. Vengo attaccato, insultato, minacciato, offeso. Preventivamente. Dovrei avere paura? Non ne ho”. Così su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, puntualizza il suo pensiero dopo l’intervista apparsa ieri sul Corriere della sera.

Consiglio dei ministri alle 16.30, due decreti legislativi sulla giustizia in esame

Il Consiglio dei ministri è convocato alle 16.30. All’ordine del giorno, fra l’altro, ci sono anche due decreti legislativi in materia di giustizia: uno rimanda alla delega al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e, in particolare, riguarda anche “per la razionalizzazione del funzionamento del consiglio giudiziario, con riferimento alla necessità, di assicurare la semplificazione, la trasparenza e il rigore nelle valutazioni di professionalità” dei magistrati.

Giustizia tributaria: Uncat, chiarire il modello processuale

“Norme processuali che paiono ispirarsi al processo amministrativo, senza prevederne le medesime garanzie. Altre che preludono ad una netta separazione dai principi del processo civile, che hanno finora ispirato l’assetto procedimentale”.

Lo rende noto l’Uncat, l’Unione nazionale delle camere degli avvocati tributaristi, nel leggere le anticipazioni di stampa sullo schema di decreto delegato sul processo tributario, rilevando “diverse aporie la cui concomitanza pare predire una riduzione effettiva delle garanzie difensive”.

In tema di limitazione sul regime delle prove, viene segnalato, “sia quella per testimoni che in appello; sinteticità della motivazione della sentenza; eccezionalità della udienza pubblica, peraltro senza l’obbligatoria presenza del collegio al suo completo in aula; facoltà del giudice, in sede di fase cautelare, di decidere in forma semplificata nel merito, senza che il contribuente possa replicare; compensazione delle spese anche in caso di vittoria del contribuente, senza necessità dei gravi motivi già oggi previsti dal codice di procedura civile e applicabili per espresso rinvio al rito tributario. Insieme, questi aspetti – prosegue la nota – rischiano di dissuadere il contribuente dall’intraprendere la via del giudizio per far valere i propri diritti e, d’altro canto, prestano il fianco a contestazioni di rito, destinate a riverberarsi fino alla fase di legittimità”.

Per questo Uncat auspica “interventi di modifica, al fine di ricondurre il processo tributario ai principi della legge delega sulla riforma fiscale, n. 111/2023, e predisporrà in questo senso un elaborato tecnico-giuridico che sottoporrà all’attenzione di Governo e Parlamento, confidando nella disponibilità all’ascolto finora manifestata”.

ANSA

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