MUSICA

One More Time, il ritorno alle origini dei Blink-182

Nel nuovo album di inediti si riforma il mitico trio pop punk

Per i fan dei Blink-182 ‘One More Time’ è l’album più rassicurante che la band potesse produrre.

Dopo scioglimenti e reunion e varie vicissitudini, compresi la battaglia contro il cancro vinta da Mark Hoppus e l’incidente aereo cui è miracolosamente sopravvissuto Travis Barker nel 2008, c’è stato l’agognato ritorno a casa di Tom DeLonge e ora, di nuovo insieme con la formazione che rappresenta un mito per la Mtv Generation che sul finire degli anni ’90 impazzì per questo trio californiano e i loro video ironici che davano voce alla rabbia giovanile e rappresentavano un’alternativa al pop plastificato.

I Blink-182 sono, insieme ai Green Day, gli Offsprings e i Rancid, i padri fondatori del pop punk, un mix di ritmi super veloci, a volte vicini all’hardcore, e ritornelli orecchiabili che in realtà è molto lontano dallo spirito anarchico e iconoclasta del punk originale che, infatti, non ha mai avuto il successo commerciale dei suoi nipotini.

Sono passati 24 anni da ‘Enema of The State’, l’album che ha proiettato i Blink-182 in testa alle classifiche in mezzo mondo e, ora che si ritrovano di nuovo insieme, dichiarano esplicitamente che non c’è alcun motivo per modificare la rotta di sempre: ci sono solo diversi anni in più e gli inevitabili segni che si porta dietro chi è scampato alla morte.

Ma sul piano musicale poco è cambiato dai dischi e dai brani dei tempi d’oro: ci può essere solo un po’ di consapevolezza musicale in più e la forza dell’esperienza ma la musica rimane quella. Non a caso il brano di apertura s’intitola ‘Anthem Part 3’, terzo capitolo di una mini trilogia iniziata in ‘Enema of The State’ e nel successivo ‘Take Off Your Pants and Jacket’.

Come da manuale in scaletta c’è posto anche per qualche ballad, isolati passaggi acustici e i ritornelli pop punk proposti a tutte le possibili velocità, dal super veloce da head banger al lento.

Il motore della band resta Travis Barker, batterista tecnicamente dotatissimo, l’unico a concedersi delle divagazioni dal ruolo che la tradizione e le regole del genere assegnano ai vari strumenti.

I Blink-182 con il loro recente tour mondiale e con questo album avevano solo un obiettivo: ritrovarsi con gli amici quando dopo una lunga separazione ci si ritrova a fare le cose di una volta con una sicurezza: la musica di sicuro non è cambiata.

ANSA

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