CRONACA

Potenza: supermercato, “o paghiamo le bollette o gli stipendi”

Da 300 euro a 1800 euro. Da 20mila a 60mila euro.  Da Potenza a Tito, agli altri comuni della provincia, gli esempi si sprecano.

I rincari dell’energia fanno schizzare i prezzi delle bollette e provocano già i primi riflessi sui lavoratori dei supermercati e degli ipermercati: ci sono imprenditori che per fronteggiare i costi hanno stabilito di non fare sostituzioni per permessi e ferie ed altri che sono stati già costretti a tagliare gli stipendi.

«Ho avuto una bolletta di 23mila euro: la pago o pago la quattordicesima»: è lo sfogo di un imprenditore ai sindacati durante una riunione.

Lo scenario da guerra, però, sembra solo all’inizio. Basti pensare che ci sono ipermercati che usando i grandi elettrodomestici da 100mila euro di bolletta sono arrivati a 300 mila euro. Tre volte tanto.

«I problemi ci sono e ne chiediamo da tempo la soluzione. L’aumento dei costi si ripercuote oltre che sul prezzo dei beni anche sui lavoratori» commenta Michele Sannazzaro della Filcam Cgil che – per fronteggiare gli aumenti – da giorni sta lanciando la proposta di chiudere i centri commerciali ed i supermercati le domeniche ed i festivi.

«Questa scelta è una soluzione che potrebbe dare una mano alle aziende ma lo deve fare la Regione – sottolinea Sannazzaro – Le aziende non possono farlo da sole, altrimenti ci sarebbe una concorrenza sleale tra di loro. In questo modo, le aziende potrebbero tirare un sospiro di sollievo.

Almeno per ora». Questa, però, è solo una delle soluzioni ipotizzate da Sannazzaro che sollecita anche che la misura del gas venga estesa alle aziende. Con motivazioni diverse a concordare sulla scelta è anche Donato Rosa della Uiltcs.

«Chiudere la domenica è un battaglia sindacale e su questo siamo tutti d’accordo – commenta Rosa – La chiusura domenicale permette di conciliare di vita e lavoro ed una battaglia che conduciamo da tempo. Se si chiude la domenica, però, non bisogna dimenticare che si abbassano i costi ma anche gli incassi».

Per fronteggiare l’emergenza rincari, invece, per Rosa «serve dare risorse alle società energivore, contributi strutturali e mediati per il sostegno».

«Il rischio che gli imprenditori tagliano il personale c’è bisogna fare presto – concludono i due sindacalisti – Serve impiegare le risorse subito per compensare il pericolo di aumenti esagerati dei costi con conseguenze sul lavoro».

Gazzetta del Mezzogiorno

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