CRONACA

Migranti: sindaco, entro lunedì verrà svuotato hotspot Via al trasferimento dei primi 600, pulizia straordinaria locali

“I migranti, ben 600, che verranno imbarcati sulla nave San Marco della Marina militare, verranno portati a Porto Empedocle (Ag).

Domani, probabilmente, la stessa nave tornerà a Lampedusa per imbarcarne altri 600.

Stasera, migliorate leggermente le condizioni meteo, con il traghetto di linea Cossydra verranno spostati un altro centinaio di ospiti.

Contiamo entro lunedì di svuotare completamente l’hotspot“. Lo ha detto, seguendo al molo Favarolo le prime operazioni di trasferimento dei migranti, il neo sindaco delle Pelagie Filippo Mannino.

“Ieri è stata fatta un’operazione straordinaria di pulizia della struttura di primissima accoglienza – ha aggiunto il primo cittadino – .

E oggi sia il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, che il direttore dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo, il prefetto Michela Lattarulo, faranno un sopralluogo all’hotspot di contrada Imbriacola. Poi verrà fatta una riunione, con le forze dell’ordine e i gestori del centro d’accoglienza, – ha concluso Mannino – per valutare cosa sta accadendo e come comportarsi”.

IL VICESINDACO CHIEDE L’INTERVENTO DEL VIMINALE

“Nell’hotspot di Lampedusa si contano 1.600 immigrati nonostante i posti disponibili siano 300 e, nelle ultime ore, gli sbarchi si sono moltiplicati: quasi 200 persone approdate anche ieri (in realtà, con 10 approdi, sono giunti in 529 ndr).

Dall’inizio dell’anno gli arrivi hanno sfondato quota 30mila: nello stesso arco temporale, nel 2021, erano sotto i 23mila.

Una situazione così drammatica che ha spinto il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino a chiedere un incontro urgente al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: il Viminale ha dato disponibilità solo a fine mese”.

Lo ha scritto il vice sindaco, nonché assessore al Territorio e Ambiente Attilio Lucia (Lega) che è in stretto contatto con Matteo Salvini.

Il leader del partito ha annunciato: “Presto sarò sull’isola”. “Viviamo di turismo, la situazione è insostenibile. Il ministro deve dare risposte – dice Lucia – Venerdì prossimo, 15 luglio, Salvini sarà ancora nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo per il caso Open Arms: rischia fino a 15 anni di carcere per aver contrastato l’arrivo di migranti”.

LE PAROLE DEI VECCHI SINDACI DI LAMPEDUSA

“Il sistema non funziona: basta andare a Porto Empedocle, all’arrivo del traghetto da Lampedusa, per vedere i migranti che, una volta approdati, sono lasciati a se stessi.

Nessuno li conduce nei centri d’accoglienza e nel territorio si vedono lunghe file di persone che, sotto il sole, dirigersi verso la stazione ferroviaria per andare chissà dove.

Queste scene danno la misura del disinteresse nei confronti dei migranti”, ha detto invece  Totò Martello, fino a un mese fa sindaco di Lampedusa, che ha aggiunto: “Non c’è più un coordinamento.

Trasferire i migranti contando sul traghetto di linea e sulle navi militari non può che creare queste condizioni di caos.

I flussi sono sostenuti, l’hotspot non ha la capacità di contenerli e questo è noto da sempre. Le uniche variabili a determinare gli arrivi sono le condizioni meteo, anch’esse prevedibili. Portare via 500 persone, quando ne sono presenti duemila, equivale a lasciare tutto inalterato e continuare nell’emergenza”.

L’ex sindaca delle isole Pelagie Giusi Nicolini parla, infine, di “immigrati distesi, su materassi sporchissimi, in ogni angolo dell’hotspot: all’interno e all’esterno”.

“Montagne di sacchi della spazzatura, traboccanti di resti di generi alimentari, cartacce e bottiglie di plastica. – ha scritto l’ex sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini – Vestiti gettati alla rinfusa praticamente ovunque e una distesa infinita di bottiglie di plastica lungo i corridoi che portano ai bagni dove è praticamente impossibile entrare a causa dei bisogni fisiologici e dell’odore nauseabondo.

Ѐ l’inferno all’hotspot di Lampedusa dove ci sono, al momento, 1.878 persone, a fronte di poco meno di 350 posti disponibili.

Sono tutti ammassati, ci sono anche donne, quattro sono gravide, bambini, malati e bisognosi di cure che dormono per terra dove pure mangiano, tra i rifiuti – ha scritto l’ex sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini – .

I posti letto sono meno di 200. Queste immagini potrebbero essere della Libia. Ma no, è l’Italia“.

ANSA

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