CRONACA

Marmolada: mancano all’appello 30 persone. Draghi a Canazei

Il bilancio provvisorio è di 6 morti s 8 feriti. Aperta un'inchiesta per disastro colposo. Mattarella telefona a Fugatti

Sono proseguite anche nel corso della notte le attività dei soccorritori sul ghiacciaio della Marmolada per cercare eventuali superstiti dopo il disastro di ieri.

Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona.

Al momento non vi sono notizie sull’esito dei sopralluoghi.

Nel frattempo a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi. I corpi sono tutti al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove in mattinata è iniziato il doloroso rito dei riconoscimenti.

Sarebbero una trentina le persone che ieri si trovavano sul ghiacciaio della Marmolada al momento del crollo del seracco sommitale.

Non è chiaro al momento quante di queste persone siano effettivamente disperse e le verifiche sono in corso.

Al momento sono 6 le vittime confermate: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi.

Fra gli italiani identificati, uno è originario della provincia di Vicenza, l’altro della provincia di Treviso, entrambi guide alpine. Anche una terza persona identificata sarebbe veneta. Tra i dispersi inoltre ci sarebbe anche un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei.

Sono invece otto i feriti, di cui due in gravi condizioni. Tra i feriti ci sono due cittadini tedeschi.

Nella cittadina arriverà in mattinata il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che farà il punto della situazione insieme al capo del Dipartimenti della Protezione civile, Fabrizio Curcio, alle autorità locali e ai soccorritori.

Il premier è atterrato poco fa a Verona e si sposterà, in elicottero, per raggiungere Canazei, dove si farà il punto sulla tragedia della Marmolada.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha intanto telefonato al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per esprimere cordoglio e vicinanza per la tragedia.

“Il capo dello Stato ha voluto trasmettere anche alla nostra comunità oltre che ai parenti delle vittime il proprio cordoglio.

Allo stesso tempo ha espresso parole di gratitudine ai soccorritori che si stanno prodigando, in condizioni non certo facili, alla ricerca delle vittime della grossa frana che ieri pomeriggio ha causato morte e devastazione”, ha spiegato Fugatti.

“Preghiamo insieme per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie. Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura”. Lo dice il Papa in un tweet.

Un numero dove segnalare gli eventuali dispersi nel crollo del seracco di ghiaccio sulla Marmolada. Lo ha istituto il Soccorso Alpino sottolineando, in italiano e in inglese, che deve essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari. Il numero da contattare è 0461/495272.

Il distacco, secondo le prime informazioni del Soccorso Alpino, si sarebbe verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l’itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta.

Proprio sabato sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta. La procura di Trento ha aperto un fascicolo sul crollo del seracco.

Disastro colposo è il reato ipotizzato, al momento a carico di ignoti. Ad occuparsi delle indagini, con il procuratore Sandro Raimondi, è il pm Antonella Nazzaro.

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l’ora.

E’ quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco.

Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri.

Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio.

Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza. Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un’altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l’ora.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio