CRONACA

Ancora tensione sullo spread Btp-Bund, male Piazza Affari

La Bce accelera la stretta, dal primo luglio interrompe l'acquisto di titoli

Ancora una giornata di passione per Piazza Affari, che è ampiamente la peggiore Borsa in Europa ed è appesantita dalla tensione sui titoli di Stato e di conseguenza sulle banche: l’Ftse Mib supera la metà mattinata in calo del 2,5%, con Francoforte e Madrid che cedono circa un punto e mezzo percentuale, Parigi l’1,3%, Londra e Amsterdam l’1%.

Mosca scende dello 0,4% con l’indice Moex in rubli mentre sale attorno ai due punti percentuali con l’Rtsi espresso in dollari.

Sostanzialmente piatto l’euro a quota 1,06 sul dollaro, calmo anche il gas sugli 85 euro al Megawattora sul mercato di Amsterdam di riferimento per l’Europa.

Sempre alta la tensione sui titoli di Stato italiani (Btp a 10 anni a un tasso del 3,63%, spread con il Bund tedesco a quota 223), con forti vendite sul settore bancario di Milano.

Bper nella giornata del piano industriale è uscita da una seconda asta di volatilità in cal dell’8% a 1,78 euro, mentre è stata fermata Unicredit con un calo teorico di cinque punti percentuali.

Cede il 5% anche Banco Bpm, con Intesa in ribasso di oltre il 4%. Generali e Tim si muovono in linea con il listino generale, mentre tra i titoli maggiori prova a tenere Prysmian che ondeggia attorno alla parità.

LA STRETTA DELLA BCE – Addio, dopo sette anni, agli acquisti di debito pubblico da parte della Bce.

E addio anche all’epoca dei tassi d’interesse negativi, con un primo rialzo a luglio da un quarto di punto, cui ne seguirà un altro già a settembre probabilmente da mezzo punto.

Quanto allo ‘scudo anti-spread’, Francoforte s’impegna, per il momento, solo verbalmente e senza darsi una soglia oltre la quale intervenire. Il meeting di giugno della Bce, questa volta in trasferta ad Amsterdam, non poteva avere una sede più appropriata di quella offerta dalla banca centrale olandese dove siede il ‘falco’ Klaas Knot.

Perché fra rischi di un’inflazione fuori controllo per la guerra e i prezzi energetici, e rischi di recessione causati dai prezzi alle stelle, la Bce ha deciso di dedicarsi ai primi, mettendosi sulla scia già tracciata dalla Fed.

ANSA

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