CRONACA

Kiev: ‘139 bambini uccisi nella guerra’ – CRONACA DELLA GIORNATA

Poltavka, Malynivka, Trostyanets e Vilkhivka sarebbero state liberate

Ore 17.43 – “Al momento non sono in corso preparativi” per un possibile referendum sull’annessione a Mosca dell’autoproclamata repubblica separatista di Lugansk.

Lo ha precisato il leader dell’entità filo-russa, citato dalla Tass, che nelle scorse ore ne aveva ipotizzato l’organizzazione “in un prossimo futuro”.

Ore 17.30 – “La pace.

Ogni iniziativa a livello nazionale e internazionale deve portare al raggiungimento della pace e della stabilità in Ucraina e in tutta l’Europa.

Nelle prossime settimane la furia dell’esercito russo potrebbe intensificarsi sempre di più. La guerra di Putin va fermata.

Il pericolo è reale, le bombe russe stanno esplodendo in Ucraina causando la morte di centinaia di civili. Bombe che scoppiano ai confini dell’Ue. Questa invasione violenta va fermata, prima che la guerra diventi ancora più catastrofica e Putin porti avanti azioni ancora più disperate”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Ore 17.18 – “Non ho sentito direttamente cosa ha detto Biden ma ho visto la posizione della Casa Bianca. Come Ue non stiamo cercando un cambio di regime, spetta ai cittadini russi decidere se lo vogliono.

Quello che vogliamo nel caso della Russia è impedire che l’aggressione continui e questo è il nostro obiettivo: fermare la guerra di Putin contro l’Ucraina”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell citato da Sky News Arabia.

Ore 17.11 – Il prossimo round di colloqui tra Ucraina e Federazione Russa si svolgerà in presenza dal 28 al 30 marzo in Turchia. Lo ha annunciato uno dei membri della delegazione ucraina, David Arahamiya su Facebook, riferisce Ukrinform. “Oggi, al round di colloqui in video, è stato deciso di tenere il prossimo round in presenza in Turchia dal 28 al 30 marzo”, ha affermato.

Ore 16.37 – Sono più di 3,8 milioni le persone fuggite dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa un mese fa. Lo rivelano i dati delle Nazioni Unite, precisando però che il flusso di rifugiati è notevolmente rallentato.

L’agenzia dell’Onu per i rifugiati, Unhcr, ha affermato che 3.821.049 ucraini sono fuggiti dal Paese, con un aumento di 48.450 unità rispetto ai dati di sabato. Circa il 90% di loro sono donne e bambini, ha aggiunto. Di coloro che sono partiti, 2,2 milioni sono fuggiti in Polonia, circa 586 mila in Romania, 349 mila in Ungheria e 272 mila in Slovacchia. Quasi 300 mila sono invece andati in Russia e altri 6.300 circa in Bielorussia.

Ore 16.15 – Circa 2.500 persone secondo un conteggio della polizia di Bruxelles-Ixelles e fino a oltre 4.000 secondo una stima degli organizzatori sono scesi in piazza oggi pomeriggio a Bruxelles per la pace in Ucraina.

Lo scrive l’agenzia Belga, precisando che i dimostranti si sono riuniti dalle 13 nei pressi della Gare du Nord, dove hanno preso la parola alcuni rappresentanti delle numerose associazioni e organizzazioni. “Chiediamo che si investi per il cessate il fuoco attraverso negoziati e diplomazia attiva”, ha affermato Ludo De Brabander, portavoce dell’associazione Vrede. “Investire in negoziati costa meno che investire in armi”, ha aggiunto. I manifestanti hanno marciato sotto una grande bandiera arcobaleno per la pace fino alla stazione centrale della città.

Ore 15.23 – “Qualsiasi” falso referendum “nei territori temporaneamente occupati è giuridicamente insignificante e non avrà conseguenze legali”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, commentando l’ipotesi di una consultazione popolare nell’autoproclamata repubblica separatista di Lugansk per l’annessione a Mosca, che alla vigilia del conflitto ne aveva riconosciuto l’indipendenza, insieme quella di Donetsk. Il portavoce di Kiev, citato da Ukrinform, si è inoltre detto convinto che nessun Paese al mondo riconoscerebbe la validità del referendum.

Ore 14.09 – Manifestanti ucraini hanno dato alle fiamme un edificio, sede del locale distretto militare, che ospitava temporaneamente i militari occupanti russi, nella cittadina di Henichesk, sul Mare d’Azov, nella regione di Kherson.

Ore 13.31 – La Turchia e altre nazioni devono ancora parlare con la Russia per aiutare a porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto oggi il portavoce presidenziale della Turchia Ibrahim Kalin, citato dal sito della Reuters, aggiungendo che Kiev ha bisogno di più sostegno per difendersi. “Se tutti bruciano i ponti con la Russia, chi parlerà con loro alla fine della giornata?”, ha affermato Kalin al forum internazionale di Doha, citato dal Guardian.

Ore 12.52 – Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che “non utilizzerebbe” nei confronti di Vladimir Putin la definizione di “macellaio”, usato per il presidente russo da quello americano Joe Biden. Macron ha aggiunto che non bisogna alimentare “una escalation né di parole né di azioni” in merito alla guerra in Ucraina. Il presidente francese ha fatto sapere che “domani o dopodomani” parlerà al telefono con Putin per organizzare un’operazione di evacuazione di civili dalla città di Mariupol.

Ore 12.50 – Gli Stati Uniti non hanno alcuna strategia per un cambio di regime in Russia: lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken in Israele dopo che ieri Joe Biden ha affermato che il leader russo Vladimir Putin “non può rimanere al potere”.

“Penso che il presidente e la Casa Bianca ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un’aggressione contro l’Ucraina o contro chiunque altro”, ha detto dopo che già ieri sera la Casa Bianca aveva precisato le parole di Biden. “Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”.

Ore 12.24 – “C’è bisogno di ripudiare al guerra luogo di morte, dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono”. Lo ha detto il Papa all’Angelus tornando a pregare per la pace in Ucraina.

“E’ passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che come ogni guerra rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi”, ha ricordato.

Ore 12.10 – Oltre 30 bombardamenti di complessi residenziali e infrastrutture nella regione di Kiev sono stati registrati nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato dall’Agenzia Unian. “Durante l’intero periodo della guerra, distruzioni sono state registrate in 34 delle 69 comunità della regione di Kiev, ovvero il 49,2%. In totale, più di 500 obiettivi”, dice la nota dell’amministrazione.

Ore 10.57 – Leonid Pasechnik, il leader dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, nell’est dell’Ucraina, che recentemente Mosca ha riconosciuto come indipendente insieme alla Repubblica di Donetsk, ha detto che “in un prossimo futuro” potrebbe essere organizzato un referendum per decidere l’annessione alla Russia. Lo riferiscono le agenzie russe.

Ore 9.50 – L’amministrazione comunale sta cercando di organizzare un “corridoio verde” per donne e bambini dalla cittadina di Slavutych, dove vivono molti dipendenti della centrale di Chernobyl, occupata ieri dalle truppe russe. Lo ha riferito il consiglio comunale della città, nel Nord dell’Ucraina, su Telegram, citato dall’Agenzia Unian.

“Cari cittadini di Slavutych, è previsto un ‘corridoio verde’ per consentire a donne e bambini di lasciare la città di Slavutych”, si legge nella nota del consiglio. Il sindaco Yuriy Fomichev ha confermato che durante l’attacco russo sono stati uccisi tre civili.

Ore 9.02 – Due corridoi umanitari nelle regioni di Donetsk e Lugansk sono stati concordati per oggi (27 marzo). Lo ha reso noto la ministra per la reintegrazione dei territori occupati dell’Ucraina Iryna Vereshchuk durante un briefing citato da Ukrainian Pravda.

“Ad oggi sono stati concordati due corridoi umanitari per le regioni di Donetsk e Lugansk: dalla città di Mariupol alla città di Zaporizhia con mezzi propri. Mentre è stata concordata l’evacuazione centralizzata in autobus da Berdyansk a Zaporizhia”, ha affermato la ministra aggiungendo che 15 autobus sono in partenza da Zaporizhia su questo tragitto.

Ore 8.28 – Le forze ucraine hanno respinto con successo gli attacchi russi nelle regioni di Donetsk e Lugansk (est) nelle ultime 24 ore: lo riporta il Kyiv Independent. Nello stesso periodo i soldati di Kiev hanno distrutto otto carri armati russi, 11 tra veicoli blindati e altri veicoli militari, e un mortaio. Secondo l’aeronautica ucraina, inoltre è stato abbattuto un aereo, 12 velivoli senza pilota e due missili da crociera.

Ore 8.18 – Sono 139 i bambini ucraini rimasti uccisi nella guerra dall’inizio dell’invasione russa, secondo le informazioni dell’ufficio del Procuratore generale riportate su Telegram e citate da Ukrinform. Più di 205 sono i bambini feriti.

Ore 7.59 – Le forze russe cercano di accerchiare quelle ucraine davanti alle regioni separatiste nell’est del Paese: lo ha reso noto in un tweet il ministero della Difesa britannico nel suo rapporto di intelligence quotidiano sulla guerra in Ucraina.

Allo stesso tempo i soldati russi stanno avanzando da Kharkiv a nord e da Mariupol a sud, ma il campo di battaglia nell’Ucraina settentrionale “rimane in gran parte statico con i contrattacchi ucraini locali che ostacolano i tentativi russi di riorganizzare le loro forze”.

Ore 6.26 – Fonti di stampa segnalano che le forze ucraine hanno recuperato terreno sul campo, riprendendo il controllo anche di alcuni centri urbani. Secondo il Kyiv Independent, le due cittadine di Poltavka e Malynivka, nella regione sudorientale di Zaporizhzhia, sono state liberate, mentre precedentemente aveva reso noto che i militari di Kiev avevano ripreso la città di Trostyanets, nella regione settentrionale di Sumy.

Intanto la Cnn riferisce di avere verificato diversi video che mostrano le truppe ucraine nuovamente al controllo di diversi villaggi nella regione di Sumy, oltre a Vilkhivka, un centro a 32 km dalla frontiera con la Russia nel nord-est.

Ore 4.41 – Il gennerale russo Yakov Rezantsev è stato ucciso in un attacco vicino alla città meridionale ucraina di Kherson. Lo riferisce il ministero ucraino della Difesa citato dalla Bbc. Secondo una fonte occidentale si tratterebbe del settimo generale dell’esercito russo rimasto ucciso in Ucraina.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio