CRONACA

Operazione antidroga della Procura di Potenza

Nella mattinata odierna, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Potenza, i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, supportati da altro personale del Comando Provinciale di Salerno, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. di Potenza della Repubblica, nei confronti di 25 soggetti (di cui 8 in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 6 all’obbligo di presentazione alla PG).

Contestualmente, è stato eseguito un Decreto di fermo emesso dalla citata DDA potentina, nei confronti di 5 altri indagati.

Dunque, complessivamente, nel Vallo di Diano, in Biella, Somma Vesuviana e Satriano (PZ), sono stati raggiunti da misure cautelari e pre-cautelari 30 indagati, ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché di detenzione, cessione e vendita delle stesse.

Il sodalizio criminale la cui esistenza ed operatività è stata ritenuta dal Gip sussistente sulla base di un grave compendio indiziario, aveva la sua base operativa nel Vallo di Diano.

I provvedimenti restrittivi scaturiscono dagli esiti di una lunga e complessa attività investigativa – coordinata dalla DDA di Potenza (la cui competenza territoriale comprende anche parte della Provincia di Salerno) – è stata condotta con grande professionalità dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sala Consilina ed ha permesso di disvelare l’esistenza di un’organizzazione – formata in gran parte da cittadini residenti nel Vallo di Diano — che gestiva un vasto traffico di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish, che aveva il suo epicentro nella indicata area Valdianese.

La base logistica dell’organizzazione, per come emerso a livello di gravità indiziaria dalle indagini, era dislocata ad Atena Lucana, ove il promotore del sodalizio, P.P e la propria convivente G.S, coordinavano il traffico di sostanze stupefacenti dall’interno di un bar ed un residence a loro riconducibili.

Si trattava di luoghi dove non solo veniva organizzato il traffico di droga, ma, anche, dove avvenivano le consegne di stupefacente.

Le indagini, hanno consentito di monitorare “in diretta” l’operatività dell’organizzazione, il suo modus operandi, i canali di approvvigionamento, i luoghi di stoccaggio dello stupefacente, le fasi di acquisto e vendita dello stesso, ma anche di individuare i vari acquirenti della droga.

L’attività investigativa ha consentito, inoltre, come detto di individuare i canali di approvvigionamento del sodalizio.

Così è risultato, che la cocaina veniva fornita al gruppo criminale da un pregiudicato residente nell’area vesuviana che si occupava, attraverso dei corrieri, di consegnare lo stupefacente presso il bar di Atena Lucana; la fornitura della marijuana invece era di competenza di un Incensurato, P.V, residente a Sala Consilina che, stabilmente, si occupava di rifornire di stupefacente l’organizzazione, con consegne di 1 kg alla volta.

Nel corso delle indagini, poi, è emersa l’esistenza di un altro sodalizio criminale, collegato al primo, formato da giovani pusher residenti in gran parte nel comune di Sala Consilina, raggiunti, come sopra accennato, da un

Decreto di Fermo del Pubblico Ministero. I soggetti fermati rappresentavano una realtà indipendente che si occupava della cessione di cocaina nel centro storico della città.

In questo caso, un dato inquietante è che la zona di accesso all’area era caratterizzata dalla continua presenza di vedette che segnalavano ai sodali l’ingresso nel centro storico delle auto di servizio dei carabinieri, non diversamente da quanto avviene in realtà metropolitane più ampie.

Per sfuggire ai ripetuti controlli, i pusher occultavano la sostanza stupefacente in alcuni fori ricavati nei muri di alcune abitazioni del centro storico.

Gli appartenenti ai due sodalizi, nel corso delle indagini, hanno dimostrato particolare scaltrezza molta prudenza e temendo di essere intercettati utilizzavano ogni forma di precauzione per sviare gli accertamenti degli investigatori.

La cocaina, ad esempio, in molte occasioni, dopo essere giunta ad Atena Lucana, veniva occultata nei pressi di un residence lungo le strade di campagna per evitare che venisse sequestrata dai carabinieri.

Sempre in riferimento alla prudenza utilizzata dagli arrestati per sfuggire alle indagini, gli stessi, nel corso dei colloqui intercettati, indicavano le quantità di stupefacente compravendute facendo riferimento al numero di maglia di calciatori famosi.

In pratica, lo spacciatore comprendeva l’entità della richiesta dell’acquirente a seconda del calciatore famoso che veniva richiamato nel corso della conversazione telefonica.

Contestualmente all’esecuzione, è stato disposto il sequestro preventivo di un bar e di alcune autovetture tutte riconducibili al promotore del sodalizio criminale, in quanto utilizzate stabilmente per il perseguimento delle finalità illecite dell’organizzazione.

Infine, deve essere segnalato che nel corso delle indagini in parola sono già state sottoposte a sequestro circa 10 Kg di sostanza stupefacente tra cocaina, marijuana ed hashish.

Tale misura, infatti, rappresenta lo strumento che assicura un monitoraggio tendenzialmente continuativo sulla condotta degli indagati, si da considerarsi sufficientemente adeguata a salvaguardare le sopra esposte esigenze cautelari.

P.Q.M.

Letti gli artt. 272 ss., 292 e 285 c,p.p. e 91 e 94 disp. att. C.P.P.,

APPLICA la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di:
1. P.P, in ordine ai capi 1), 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), 12), 13), 14), 15), 16), 17)
2. S.G, in ordine ai capi 1), 3), 4), 6), 7), 8), 11), 12), 13), 15), 16) e 17);
3. G.M, in ordine ai capi 1) e 2);
4. P.V, in ordine ai capi 1) e 19);
5. B.V, in ordine ai capi 1) e 4);
6. V.P.F, in ordine ai capi 1) e 13).
7. P.D, in ordine ai capi 1) e 10);
8. R.C, in ordine ai capi 1), I I), 12) e 13)

come sopra generalizzati, ordinando agli Ufficiali e agli Agenti di p.g. la loro immediata cattura e la traduzione’ degli stessi presso un Istituto Penitenziario, secondo le modalità previste dall’art. 285, comma 2, c.p.p., affinché rimangano a disposizione di questa A.G., avendo cura che i medesimi non abbiano alcun contatto tra di loro.

Dispone che copia della presente ordinanza venga trasmessa ai Direttori delle Case Circondariali ove i predetti indagati saranno ristretti perché provvedano, a norma dell’art. 94, comma I bis, disp. att. c.p.p., a inserirla nelle loro cartelle personali.

Autorizza fin d’ora, per tutti i cittadini colloqui con familiari e aventi diritto, secondo le norme di Ordinamento Penitenziano, dopo lo svolgimento dei rispettivi interrogatori di garanzia. Letti gli artt. 272 ss., 292 e 284 c.p.p. e 91 e 94 disp. att. c.p.p.,

Applica la misura cautelare degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo di cui all’art.
275 bis c.p.p: nei di:

9. C.G, in ordine ai capi 1) e 6);
10. C.V, in ordine al capo 2);
11. C.M, in ordine al capo 5);
12, C.R (detto “taccarella”), in ordine ai capi 1) e 6);
13. L.G (detto “Peppe BerlusconP’), in ordine ai capi 1) e 7);
14. L.A, in ordine al capo 8);
15. L.I.D, in ordine al capo 2”,
16. Q.D, in ordine al capo 5);
17. S.C, in ordine al capo 3);
18. S.S, in ordine al capo 15),
19. S.C, in ordine al capo 12).

come sopra generalizzati, con l’avvertenza che, ai sensi dell’art. 275 bis, comma primo, secondo periodo, c.p.p., all’indagato che negherà il consenso all’adozione del dispositivo elettromco di controllo sarà applicata la misura della custodia in carcere e, pertanto, ordina, fin d’ora, agli Ufficiali e agli Agenti di polizia giudiziaria di procedere, nell’eventualità indicata, alla traduzione immediata del predetto presso un istituto penitenziario.

Avvisa l’indagato che ha accettato l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo che è tenuto ad agevolare le procedure relative alla sua installazione.

Dispone, pertanto, che la presente ordinanza sia eseguita mediante accompagnamento di ciascun indagato nel luogo in cui eseguire i rispettivi arresti domiciliari

Delega i Carabinieri territorialmente competenti di verificare il rispetto delle relative prescrizioni.
Letti gli artt. 272 ss., 292 e 282 c.p.p. e 91 e 94 disp. att. c.p.p.,

applica la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla p.g., alle ore 9:00 e alle ore 18:00, nei confronti di:

20. P.M, in ordine al capo 9);
21. P.L, in ordine al capo 18);
22. C.A, in ordine al capo 18);
23. V.M, in ordine al capo 18);
24. Z.P, in ordine al capo 3); 25.
S.B, in ordine al capo 3),

come sopra generalizzati, ordinando agli stessi di recarsi immediatamente presso la Stazione dei Carabinieri terrltonalmente competente per la sottoposizione a tale misura cautelare.

Dispone„ ai sensi dell’art. 92, comma primo, disp. att. c.p.p., l’immediata trasmissione, in duplice copia, della presente ordinanza al P.M. richiedente per l’esecuzione.

Dispone, altresì, che, a esecuzione avvenuta, sia data immediata notizia a questa AG, per l’espletamento dell’interrogatorio previsto dall’art. 294 C.P.P. e che sia notificato ai difensori, ai sensi dell’art. 293, comma

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