CRONACA

Emergenza Coronavirus in Basilicata, le novità della task force

Si è svolta martedì 17 la riunione settimanale della Task Force regionale per la gestione dell’emergenza da COVID-19.

Una riunione svoltasi in un momento difficile perché condizionato dalla vicenda dell’Ospedale di Villa D’Agri e dalle notizie circolate su un focolaio verificatosi in un Bar-ristorante annesso ad un distributore di carburante a Potenza. Sono situazioni che avranno delle ricadute sulla vita dei nostri concittadini e di riflesso sull’intero sistema sanitario regionale.

Comunque al di là di queste questioni sono state affrontati diversi temi:
1. Fornitura di DPI: la regione e le aziende sanitarie hanno preso l’impegno di garantire una adeguata fornitura di dispositivi con il rispetto della priorità per i vari operatori sanitari impegnati su diversi livelli: ospedale, servizi di igiene, servizio di emergenza-urgenza 118, medicina del territorio. Il problema però nasce dalle difficoltà di approvvigionamento comuni al sistema Italia. Nel frattempo usiamo alcune accortezze: ad esempio indossiamo sopra la maschera PFF2 o PFF3 una comune maschera chirurgica, in questo modo potremo utilizzare la prima fino all’usura dei materiali.
2. Abolizione del promemoria cartaceo: dovrebbe essere stata accettata la nostra proposta con la possibilità di inviare per posta elettronica o per SMS o per via social il Numero di Ricetta Elettronica. Ho parlato al condizionale (senza i dettagli tecnici) perché la misura mi è stata anticipata dal Direttore Esposito ma non abbiamo ancora il dispositivo.
3. Proroga delle esenzioni tickets in scadenza il 31 marzo: la regione di fatto ha prorogato la validità delle certificazioni di esenzioni dalla compartecipazione alla spesa sia in base al reddito che per le patologie croniche fino al 30 settembre 2020.
4. Regolamentazione dell’accesso agli studi medici: la Regione ha preso l’impegno di valutare la fattibilità di una ordinanza presidenziale in linea con quella adottata dalla regione Puglia.
5. Revisione dei criteri per l’effettuazione dei tamponi: apertura della Regione alla possibilità di allargare la platea di soggetti a cui effettuare il tampone.

Qui però sono sorte alcune difficoltà tecniche: la prima è la possibilità tecnica per i laboratori di analisi di processare i tamponi.

Infatti ogni processo lavora circa 20 campioni alla volta e ha un tempo di lavorazione di circa 3 ore, si spera che questa difficoltà possano essere superate dalla duplicazione dei laboratori in grado di effettuare i test: oltre all’Ospedale San Carlo dovrebbe essere attivato anche uno presso l’Ospedale di Madonna delle Grazie a Matera.

Si è discusso anche del test rapido su sangue (quello ordinato per intenderci dalla Campania): per il momento il test non è ancora validato, la stessa azienda produttrice afferma che almeno inizialmente (per validarlo) il test su sangue dovrebbe essere associato alla verifica mediante il tampone.

Si è discusso quindi sulla possibilità (accettata) di allargare la platea dei soggetti positivi (sempre se le capacità diagnostiche dei laboratori aumentano) ai casi sintomatici che dovessero presentare condizioni cliniche fortemente sospette per un’infezione da COVID-19 in deroga anche al criterio anamnestico (provenienza da aree rosse o contatto con soggetti positivi).

Un piccolo passo avanti ma che potrebbe aprire a interventi più ampi nel caso in cui il test rapido su sangue fosse validato. Poi oggi pomeriggio su una diretta Facebook l’assessore Leone ha dato l’annuncio di un primo ordine di 10000 test rapidi da riservare allo screening degli operatori sanitari e forze dell’ordine.

6. Certificazioni per i soggetti in quarantena: il decreto #CuraItalia del 16 marzo ha introdotto la seguente modifica: “l’equiparazione alla malattia del periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva per Covid-19, per il settore privato (per il settore pubblico l’equiparazione era già stata inserita nel DL del 9 marzo 2020)”. Sulle procedure però per il rilascio del certificato nulla è cambiato. In un documento separato vi sono informazioni più dettagliate.
7. Apertura da parte dell’ASP sulla costituzione di microteam per la gestione sul territorio dei casi sospetti o certi ma asintomatici. Siamo però in una fase ancora interlocutoria.

Questo in sintesi i risultati della riunione, al di là degli aspetti pratici mi sembra di sottolineare che allo stato attuale si continua a dare, giustamente, priorità agli interventi strutturali per adeguare le strutture ospedaliere a fronteggiare il probabile incremento dei casi positivi e di conseguenza la probabile necessità di garantire una disponibilità di posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva.

Abbiamo comunque ribadita la necessità di prestare altrettanta attenzione anche al territorio poiché se il territorio non sarà messo in condizioni di dare risposte adeguate e strutturate si corre il rischio di un fallimento totale. C’è stato un piccolo passo avanti, speriamo che le situazioni emergenziali non travolgano il tutto.

 

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