CRONACA

Lavorare da remoto, opportunità smartworking

L’innovazione tecnologica ha cambiato il mondo del lavoro. Una delle ultime rivoluzioni digitali che possono favorire sicuramente lo sviluppo di un progetto imprenditoriale è lo smartworking.

In un’epoca in cui le imprese devono ottimizzare i costi, pensare ad un progetto imprenditoriale che possa abbattere i costi dell’ufficio è sicuramente un’occasione che stimolerà la fantasia di giovani imprenditori, che hanno l’opportunità di fare business scaricando il programma Teamviewer.

E’ stato calcolato che oltre 300.000 lavoratori coinvolti nello smartworking dimostrano una maggiore soddisfazione per il proprio lavoro e maggiore padronanza delle competenze digitali.

Tra i progetti di smartworking già avviati ci sono quelli dedicati al miglioramento del benessere organizzativo e dell’efficienza operativa.

Per comprendere le potenzialità dello smartworking occorre conoscere anche il quadro normativo di riferimento.

L’Osservatorio del Politecnico di Milano lo definisce “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.

Lo smartworking è un modello organizzativo che interviene nel rapporto tra individuo e azienda. Propone autonomia nelle modalità di lavoro a fronte del raggiungimento dei risultati e presuppone il ripensamento “intelligente” delle modalità con cui si svolgono le attività lavorative anche all’interno degli spazi aziendali, rimuovendo vincoli e modelli inadeguati legati a concetti di postazione fissa, open space e ufficio singolo che mal si sposano con i principi di personalizzazione, flessibilità e virtualità.

Interessante è anche la descrizione che si trova di smartworking sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: lo smartworking (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività Lo smartworking è evidente che si inserisce un percorso di profondo cambiamento culturale e richiede un’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali, per cui si deve prevedere una roadmap dettagliata fase per fase.

Bisogna sempre ricordare, infatti, che è un progetto intrinsecamente multidisciplinare, che presuppone una governance integrata tra gli attori coinvolti.

Inteso come nuovo modo di lavorare che consente un miglior bilanciamento tra qualità della vita e produttività individuale, è quindi anche il risultato di un sapiente uso dell’innovazione digitale a supporto di approcci strategici che puntano sull’integrazione e sulla collaborazione tra le persone, in particolare, e tra le organizzazioni, in generale.

In tutto questo la tecnologia gioca un ruolo chiave, perché quando si parla di Digital Transformation nei luoghi di lavoro si pensa anche all’applicazione di tecnologie avanzate per connettere persone, spazi, oggetti ai processi di business, con l’obiettivo di aumentare la produttività, innovare, coinvolgere persone e gruppi di lavoro.

Bisogna comunque sempre tener presente che adottare lo smartworking non vuol dire soltanto lavorare da casa e utilizzare le nuove tecnologie: è anche, e soprattutto, rivedere il modello di leadership e l’organizzazione, rafforzare il concetto di collaborazione e favorire la condivisione di spazi.

Nell’ottica smart, il concetto di ufficio diventa “aperto”, il vero spazio lavorativo è quello che favorisce la creatività delle persone, genera relazioni che oltrepassano i confini aziendali, stimola nuove idee e quindi nuovo business.

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