CRONACA

Assegni familiari, stop alle domande cartacee: ora sarà possibile presentarle solo on line

Occorrerà attrezzarsi di Pin (o di Spid) oppure recarsi nella sede di un patronato. La normativa è entrata in vigore dal 1 aprile ma per chi lavora già la data da tenere d’occhio sarà quella del 1 luglioI vantaggi per i lavoratori e per l’Inps.

Gli assegni per il nucleo familiare (ANF) non potranno più essere richiesti per via cartacea all’azienda, così come si faceva di solito.

D’ora in poi per fare domanda  occorrerà attrezzarsi di Pin (Personal Identification Number) o di Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e utilizzare l’apposita procedura on line. In alternativa ci si potrà rivolgere a un patronato.

L’Inps l’ha precisato  con una apposita circolare,  la numero 45 del 2019, modificando di fatto la prassi finora in auge per circa 2,8 milioni di lavoratori dipendenti.

La domanda per via telematica è prevista per ora per tutti gli appartenenti al settore privato non agricolo.

Attenzione al 1 luglio

In pratica la disposizione è entrata in vigore a inizio aprile, in relazione però a chi iniziava una nuova attività lavorativa. Per la stragrande maggioranza dei dipendenti già in servizio la scadenza sarà invece quella del primo luglio.

Questo perché la prestazione viene erogata sulla base del reddito familiare dell’anno precedente. Quanto al modulo da compilare, in sostanza è sempre quello (il famoso modello ANF/Dip SR16) tuttavia non potrà più essere stampato e consegnato al datore di lavoro, ma si dovrà fare tutto telematicamente.

L’Inps avrebbe tenuto conto del fatto che l’Anf (Assegno per il nucleo familiare) è una prestazione spettante per legge al dipendente pur erogata dal datore con lo stipendio, indipendentemente quindi da eventuali errori o omissioni di quest’ultimo.

In base alla nuova procedura l’Istituto di previdenza determinerà gli importi teorici, mentre l’azienda si limiterà a parametrarli al contratto applicato e all’effettivo orario di lavoro.

L’attività dell’Inps e dell’azienda

L’Istituto in pratica calcolerà l’importo secondo i consueti parametri della composizione del nucleo familiare e dei redditi complessivi. Successivamente informerà il datore di lavoro, precisandogli l’importo massimo dovuto quanto ad assegno giornaliero e mensile.

A questo punto il datore di lavoro calcolerà l’assegno spettante ed effettuerà il pagamento in busta paga, scomputando poi l’importo dal DM10. La modalità di calcolo e di pagamento non cambia. I lavoratori saranno da questo punto di vista maggiormente tutelati.

In tal modo ci sarà anche una maggior garanzia per la privacy dei cittadini lavoratori. Contestualmente l’Inps, ricevendo direttamente le domande dagli interessati, potrà controllare con più efficacia la veridicità della situazione, incrociando i dati suoi con quelli dei comuni e dell’Agenzia delle Entrate.

Sarà più facile, di conseguenza, far emergere situazioni irregolari. Si potrà evitare – per esempio – che i genitori presentino ambedue la domanda per lo stesso nucleo, ma anche scongiurare attestazioni mendaci o non aggiornate sulla composizione del nucleo familiare o sui redditi da capitale che vanno conteggiati con quelli Irpef.

Novità rilevante

La novità comunque è rilevante per la vita lavorativa di qualsiasi dipendente. Sarà bene dunque attrezzarsi per tempo in maniera da percepire l’assegno da luglio con la procedura on line, oppure fare visita a un patronato.

E i lavoratori agricoli, si dirà? Per loro nulla cambia. Quelli a tempo indeterminato (OTI) potranno continuare a compilare il modello cartaceo e consegnarlo al datore di lavoro. Stessa cosa per i lavoratori del pubblico impiego. Anche loro potranno continuare a compilare il modello fornito dal datore di lavoro pubblico.

ANSA

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