CRONACA

Parco Appennino Lucano aderisce progetto conservazione della Lontra

In Italia la lontra (Lutra lutra) è una delle specie animali a forte rischio di estinzione, infatti, nel nostro paese questo mammifero semiacquatico è scomparso in gran parte dal suo areale che, fino ai primi anni del secolo, comprendeva quasi tutto il territorio nazionale. Le cause della diminuzione delle popolazioni di questa specie animale sono da ricondurre principalmente all’alterazione degli habitat determinata dalle pressioni antropiche.

In Italia, negli ultimi anni, lo stato di conservazione della lontra risulta migliorato; attualmente la popolazione è circoscritta in due nuclei distinti: il primo situato tra Abruzzo e Molise e il secondo in Italia meridionale (Campania, Basilicata, Puglia e Calabria), ove, secondo le ultime indagini, sembra che la specie presenti un’areale in espansione verso sud.

L’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese (PNAL) – si legge in una nota dell’ufficio stampa – ha aderito al progetto di sistema “Conservazione della Lontra” e nell’ambito di tale progetto si è impegnato ad attuare il monitoraggio delle popolazioni di lontre europee nell’Area Parco, al fine di aumentare le conoscenze sulla distribuzione, sull’ecologia, sulla demografia e sulle minacce che interessano questo mustelide.

Attraverso continue attività di campo e durante le diverse stagioni dell’anno 2017, sono state ricercate lungo le sponde del fiume Agri, situato nell’Alta Val d’Agri, e dei suoi principali affluenti i segni distintivi di presenza del mustelide, come impronte, feci e gel anali e probabili rifugi.

Dai risultati dell’indagine effettuata – prosegue la nota dell’ufficio stampa dell’Ente Parco – si è evidenziata l’indubbia presenza della specie nel territorio del Parco, facendo emergere, in tal modo, la posizione strategica di primaria importanza che il bacino del fiume Agri occupa, rispetto all’attuale areale complessivo della lontra in Italia.

La presenza del mustelide, anche lungo corsi d’acqua non appartenenti al bacino idrografico della Val d’Agri, come il Pergola ed il Melandro, rappresenta un importante collegamento con i bacini idrografici del Basento, del Sele e del Racanello.

I risultati ottenuti durante le diverse stagioni dell’anno sono abbastanza sovrapponibili anche se si sono osservate alcune differenze correlate al livello idrometrico del fiume: durante l’inverno e la primavera, infatti, in alcuni siti di monitoraggio sono state rinvenute molte feci fresche, specie in prossimità di spazi aperti, questo riscontro è attribuibile all’aumento improvviso della portata del fiume a causa dei forti temporali nei giorni antecedenti ai monitoraggi; mentre, a causa della prolungata siccità che ha colpito il bacino idrografico del fiume Agri nelle stagioni estive ed autunnale del 2017, si è osservato l’abbandono momentaneo di alcuni siti noti di presenza del mustelide e l’occupazione di altri.

In più occasioni si è rilevato anche il comportamento “opportunista” della lontra; infatti, sono stati osservati resti di numerosissimi granchi di fiume, predati da questo mammifero.

La lontra è una specie indicatrice della qualità ambientale degli ecosistemi d’acqua dolce in cui vive e, quindi, l’aver documentato la presenza di questo mammifero nel territorio del Parco mette in evidenza le buone condizioni ambientali esistenti.

La lontra è anche una specie ombrello e la sua protezione, di conseguenza, favorisce quella di altre specie che vivono all’interno della loro ampia area di attività. Pertanto, è indispensabile preservare la sopravvivenza e quindi la presenza della lontra nel territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese, tutelando la biodiversità, l’integrità e la continuità degli ecosistemi acquatici e ripariali affinché tale area protetta divenga una roccaforte a salvaguardia di questo mammifero.

Pulsante per tornare all'inizio