Consigliere regionale Chiorazzo (Basilicata Casa Comune): “Il Programma Speciale per il Senisese non resti sulla carta.

Il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta Regionale per fare piena luce sullo stato di attuazione del Programma Straordinario di Promozione dello Sviluppo Sostenibile nell’Area del Senisese, previsto dall’art. 29 della Legge Regionale n. 5/2005.
“Parliamo di uno strumento normativo – spiega Chiorazzo – che impegna la Regione, anche secondo quanto previsto dagli Accordi di Programma di governo delle risorse idriche sottoscritti il 2016 ed il 2023 dallo Stato e dalle Regioni Basilicata e Puglia , a destinare il 20 % dei proventi della vendita dell’acqua all’ingrosso per interventi di valorizzazione turistica, culturale, sociale e produttiva nei comuni del Senisese ed in parte della Val d’Agri, un’area che da decenni sopporta l’impatto ambientale e infrastrutturale della fruizione interregionale della risorsa idrica. A fronte di tale impegno, però, continua a mancare una programmazione chiara e puntuale delle risorse spettanti ai comuni”.
Nel testo dell’interrogazione Chiorazzo chiede conto della corretta iscrizione nel bilancio previsionale 2025-2027 delle risorse residue dei circa 47 milioni di euro dovuti da Acquedotto Pugliese alla Regione in virtù dell’Accordo di Programma siglato nel 2023, e dei proventi già incassati a partire dal 2023, da destinare, per legge, alla compensazione ambientale nei territori fornitori d’acqua.
“Vogliamo sapere – aggiunge il Vice Presidente – quante risorse sono effettivamente entrate nelle casse regionali, come sono state utilizzate, ed in particolare quante ne restano da incassare ancora.
“È inaccettabile – conclude Chiorazzo – che si continui a rinviare l’esatta definizione delle risorse spettanti e la concreta assegnazione dei fondi ai Comuni interessati, a partire dagli 8 Milioni di Euro già programmati lo scorso dicembre in sede di comitato di monitoraggio. Serve un cambio di passo, che restituisca fiducia ai territori e dia attuazione a quanto già approvato e finanziato nel rispetto delle finalità originarie della norma e degli accordi interregionali sottoscritti consentendo ai comuni di promuovere e attuare i propri piani di sviluppo locale”.