POLITICA

Carmine Ferrone (Pd), consigliere provinciale Potenza e assessore Comune Bella: la “condanna” per le aree interne

Altro che nuova strategia del Governo per le aree interne in tema dei servizi essenziali (strade, scuola, sanità, assistenza agli anziani, trasporti) che è legato ad una questione di costituzionalità e di diritto alla cittadinanza piena.

Il  nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI)  2021-2027, approvato di recente in modo poco trasparente e che si vorrebbe far passare in sordina, contiene la “condanna” delle aree interne e delle comunità che ancora resistono a viverci. In particolare, c’è una frase che rischia di segnare un punto di non ritorno per il nostro Paese: “Queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma nemmeno essere abbandonate a se stesse.

Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento.”

Una dichiarazione che, se presa letteralmente, sembra sancire il fallimento di un’intera politica di sviluppo territoriale, lasciando intendere che il declino sia inevitabile e che Aree Interne debbano essere semplicemente “gestite” nel loro inesorabile tramonto.

Ci aspettiamo adesso l’immediata reazione innanzitutto delle istituzioni locali più vicine ai cittadini, del Consiglio Regionale, delle organizzazioni sindacali e di categoria che quasi ogni giorno “gridano” al rischio spopolamento.

La “corsa contro il tempo” non consente distrazioni: tra 20 anni – avverte l’Istat – l’80% dei Comuni delle Aree interne sarà in declino.

Nei Comuni “periferici” e “ultraperiferici” i processi di invecchiamento sono più rapidi e intensi.

La fuga dei giovani laureati è un ulteriore elemento di fragilità delle Aree interne.

In partenza dalle Aree interne del Mezzogiorno sono quasi la metà dei flussi migratori nazionali. Il declino demografico delle Aree Interne è più forte rispetto ai Centri medio-grandi.

Le previsioni Istat confermano che in Basilicata sono la prima emergenza demografica e sociale. Ma almeno noi non siamo disponibili ad assistere  “a braccia conserte” alla lenta agonia dei nostri piccoli comuni.

Le Aree Interne non rappresentano un problema da contenere. Sono un’opportunità, sono un patrimonio di risorse, cultura e identità che può e deve essere rilanciato.

Sono territori che, nonostante le sfide, custodiscono biodiversità, tradizioni, comunità coese e potenzialità strategiche ancora inespresse. Non ci limitiamo ad invocare solidarietà. Chiediamo una scelta strategica per il rilancio della Basilicata e del Sud.

 

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