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Nobel per la Letteratura 2025 a Laszlo Krasznahorkai

L’autore ungherese László Krasznahorkai è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura 2025, riconoscimento che gli è stato conferito “per la sua opera avvincente e visionaria, che, nel cuore del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”, come ha dichiarato l’Accademia di Svezia.

Susan Sontag lo aveva definito “il Maestro dell’Apocalisse”, e oggi, con questo prestigioso premio, il mondo riconosce la sua capacità unica di esplorare la desolazione e l’attesa nei suoi romanzi.

Le sue opere, caratterizzate da un’atmosfera di vuoto e sospensione, sono un viaggio nell’oscurità e nel lento decadimento di una società che sembra vivere nell’attesa di un cambiamento che non arriva mai.

Dalle struggenti descrizioni della campagna ungherese nel suo romanzo d’esordio Satantango fino alle dilanianti tensioni di Melancolia della resistenza e Guerra e guerra, Krasznahorkai esplora la fragilità dell’essere umano in un mondo intriso di paure e speranze.

Il suo stile di scrittura, immerso in una tradizione letteraria mitteleuropea che va da Kafka a Thomas Bernhard, porta in scena una potente miscela di creatività e disperazione. Krasznahorkai non crede nel cambiamento, e questa visione permea tutta la sua produzione.

Come i grandi scrittori che l’hanno preceduto, racconta la realtà nei minimi dettagli, portandola al limite della follia.

Le sue storie, spesso ambientate in un mondo segnato dall’isolamento e dalla stagnazione, sono raccontate con una lingua che sfida ogni convenzione, caratterizzata da periodi lunghissimi e una successione di frasi che sembrano fluire come una colata lavica, catturando il lettore con una tensione ipnotica che non concede pause.

Krasznahorkai è nato nel 1954 a Gyula, una piccola città nel sud-est dell’Ungheria, vicino al confine con la Romania, in una zona rurale segnata dalla desolazione, una sensazione che torna più volte nei suoi libri.

Autore di romanzi e racconti, ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui l’International Man Booker Prize nel 2015 e il National Book Award for Translated Literature nel 2019.

Ora, con il Nobel, viene consacrato come uno degli scrittori più significativi della sua generazione. A rendere ancor più speciale questa vittoria è il fatto che Krasznahorkai era da anni indicato tra i favoriti per il premio.

In Italia, le sue opere sono pubblicate da Bompiani, che ha portato i suoi romanzi più importanti, tra cui Satantango, il suo esordio letterario, che porta in epigrafe una citazione kafkiana: “In tal caso, mi perderò la cosa aspettandola”.

Questo romanzo è stato adattato in un film straordinario nel 1994 dal regista Béla Tarr, e la sua popolarità è cresciuta esponenzialmente. Nel 1998, Krasznahorkai ha pubblicato Melancolia della resistenza, un romanzo che mescola horror e fantasy in una storia grottesca che ruota attorno a un circo e a una balena imbalsamata.

Anche Il ritorno del Barone Wenckheim è ambientato in Ungheria, ma con Guerra e guerra, Krasznahorkai attraversa il confine della provincia ungherese per arrivare fino a New York, esplorando i temi della brutalità e della bellezza con il suo stile unico.

In Seiobo è discesa quaggiù, lo scrittore approfondisce il tema dell’arte, effettuando anche un’incursione in Italia, dalla Firenze del Perugino alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, con una convinzione ferma che l’arte e la bellezza abbiano il potere di sconfiggere le tenebre del mondo.

In un’intervista all’ANSA, in occasione dell’evento “Libri come”, Krasznahorkai ha riflettuto sulla situazione in Ucraina, affermando: “Quello che sta succedendo in Ucraina ci fa pensare che siamo davanti a una situazione in cui la forza maggiore vincerà sulla forza minore.

Tuttavia, credo che contro qualsiasi forza distruttiva l’unico modo per combatterla sia la debolezza della gentilezza”. La sua filosofia dell’arte come strumento di resistenza e bellezza emerge forte e chiara in ogni sua parola.

Il suo prossimo romanzo, Panino non c’è più, uscirà in Italia nel 2026 per Bompiani, e i lettori non vedono l’ora di scoprire quale nuova visione apocalittica eppure speranzosa Krasznahorkai porterà alla luce.

ANSA

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