Sostegno al piano Usa per Gaza, ok dalla Camera con 182 sì

La Camera approva il sostegno al piano USA per Gaza, ma l’opposizione chiede il riconoscimento della Palestina
Con 182 voti favorevoli, 101 astensioni e nessun voto contrario, la Camera dei Deputati ha dato il via libera alla mozione proposta dalla maggioranza e da Azione, esprimendo l’appoggio all’iniziativa diplomatica statunitense per risolvere il conflitto nella Striscia di Gaza.
Tajani: “Hamas va disarmata, pieno sostegno al piano arabo di ricostruzione”
Nel suo intervento a Montecitorio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha delineato i punti cardine della proposta americana: il disarmo completo di Hamas, l’esclusione del gruppo dalla futura governance di Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, la cessazione delle operazioni militari israeliane, e il ripristino degli aiuti umanitari.
Tajani ha sottolineato:
“Durante i miei incontri a New York ho trovato ampio consenso su questi principi, che rappresentano l’unica base concreta per una convivenza pacifica e duratura tra due Stati. Invito tutte le forze parlamentari a riconoscersi in questi valori: devono unire il Paese, non dividerlo.”
Schlein: “La pace non può prescindere dal riconoscimento della Palestina”
Critiche sono arrivate dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha ribadito la necessità di includere il riconoscimento formale dello Stato palestinese:
“Speriamo che l’intesa venga raggiunta al più presto per porre fine ai crimini del governo Netanyahu. Ma un percorso di pace serio non può ignorare la questione della sovranità palestinese. Non potete chiederci di sostenere una risoluzione che volutamente esclude questo punto fondamentale.”
Nel suo intervento, Schlein ha anche criticato duramente la premier Giorgia Meloni:
“Invece di usare toni aggressivi contro i manifestanti, si comporti da capo del governo, non da polemista.”
Conte: “Questa è una vergogna storica, noi non ci stiamo”
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso un netto dissenso:
“Non possiamo accettare un piano che ripropone dinamiche inique, dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri restano emarginati. Chiamare all’unità su queste basi è semplicemente ipocrita.”
Tensione in Aula: botta e risposta tra M5S, Lega e FdI
Il clima si è acceso ulteriormente quando Riccardo Ricciardi, capogruppo del M5S, ha ricordato la manifestazione a Roma in solidarietà con Gaza, affermando:
“Ero lì ieri, in una piazza indignata ma pacifica. Non strumentalizzate chi manifesta per i diritti, sarebbe disgustoso farlo dopo anni di silenzio.”
Le repliche non si sono fatte attendere. Paolo Formentini (Lega) ha accusato i manifestanti di voler destabilizzare il Paese:
“Chi fomenta le piazze mette in pericolo la democrazia. Non si può sognare di far cadere un governo con la forza.”
Duro anche l’intervento di Salvatore Caiata (FdI):
“È inaccettabile che si occupino scuole e si blocchino le strade. Questo non è sostegno alla causa palestinese, ma pura strumentalizzazione politica.”
Ha poi invitato PD e AVS a sostenere la risoluzione del centrodestra, escludendo i 5 Stelle:
“Loro pensano solo a cavalcare la protesta.”
Due risoluzioni a confronto: solo una parla di Stato Palestinese
Secondo fonti parlamentari, la maggioranza ha predisposto due testi distinti. Il primo menziona le condizioni per il riconoscimento della Palestina; il secondo si concentra esclusivamente sul piano di pace promosso da Washington.
Nel documento sostenuto dal governo si legge:
“Considerato che gli Stati Uniti hanno presentato una proposta per il Medio Oriente accolta positivamente da numerosi Paesi arabi, da Israele, dall’Autorità Palestinese e da gran parte dell’Europa, si impegna il governo italiano a fare tutto il possibile per promuovere e sostenere questa iniziativa, considerata al momento l’unica opzione concreta per porre fine a un conflitto sanguinoso.”
La proposta alternativa di Pd, M5S e AVS
Il fronte progressista ha invece presentato una mozione parallela, che vincola l’esecutivo a:
- riconoscere lo Stato di Palestina entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa;
- sostenere un cessate il fuoco immediato e la liberazione senza condizioni degli ostaggi;
- tutelare i civili nella Striscia di Gaza;
- garantire la sicurezza e i diritti degli attivisti della Global Sumud Flotilla.ANSA