Ministro Crosetto: ‘Non possiamo garantire la sicurezza in acque israeliane’

Informativa del ministro della Difesa Guido Crosetto alla Camera e al Senato sulla Flotilla e la situazione sul fronte orientale.
Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente alla Flotilla e chiedo su questo il vostro aiuto, indipendentemente dalle contrapposizioni politiche.
Il clima è preoccupante e dico che noi non siamo in grado fuori dalle acque internazionali a garantire la sicurezza delle imbarcazioni.
Su questo voglio essere chiaro e consiglio dunque di accettare la soluzione di portare gli aiuti a Cipro attraverso la Chiesa” ha detto Crosetto.
“Sto parlando con tutte le persone che hanno conoscenze a bordo e che possono interloquire perché penso che occorra fare ragionamenti di buon senso e ogni canale è buono per fare questo. Come ho fatto con altri deputati e senatori dell’opposizione.
Mi sono limitato a manifestare le mie preoccupazioni”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto ai giornalisti in Senato dopo un colloquio con il capogruppo di M5s, Stefano Patuanelli. Su una delle imbarcazioni della Flotilla è presente il senatore pentastellato Marco Croatti.
Noi-ha sottolineato il ministro – siamo lì a tutelare i cittadini italiani come lo siamo stati, come lo sono le navi della Marina militare quando ci sono situazioni di pericolo nel Mar Libico, per i pescatori italiani, quando si avvicinano troppo alla costa libica.
È lo stesso meccanismo di tutela che parte e che parte sempre, ma il nostro obiettivo adesso deve essere un altro, ossia prendere atto e far capire il rischio che si può correre, indipendentemente dal fatto che stiano andando a fare del bene: la possibilità di reazione una volta che saranno al di fuori delle acque internazionali, quando entrano nelle acque di un altro Stato, che considera questa operazione della Flotilla quasi un atto ostile”.
“Ci stiamo allora muovendo – ha proseguito Crosetto – Ci eravamo già mossi nei giorni scorsi e avevamo convinto il Governo israeliano di dare una base in cui i beni avrebbero potuto essere scaricati: è stato rifiutato dai rappresentanti della Flotilla.
C’è un altro tentativo adesso di coinvolgere Cipro, con la Cei, con la Chiesa, in modo tale che gli aiuti siano dati alla Chiesa e sia la Chiesa a trasferirli a Gaza.
Ringrazio il ministro Tajani per l’attività che sta conducendo da giorni da questo punto di vista, ma l’obiettivo è quello di aiutare a far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e, contestualmente, tutelare ognuna delle persone che sono a bordo della Sumud Flotilla.
Questo è quello che ci siamo posti. Questo è il modo con cui ci siamo mossi e con cui ci muoveremo anche nelle prossime ore”.
“A tutti noi – ha detto ancora il titolare della Difesa – sta a cuore il destino di ogni italiano. Quello che vorrei è che gli aiuti che la Flotilla sta portando a Gaza arrivassero a Gaza, e che nessuna delle persone e delle imbarcazioni che sono coinvolte possano avere danni”.
“Mi sono posto una domanda: era proprio necessario mettere a repentaglio l’incolumità di cittadini italiani per portare aiuti a Gaza?
Il Governo ha sostenuto in maniera significativa la popolazione nella Striscia, siamo in grado in poche ore di portare aiuti. Ho chiesto fino a che punto doveva arrivare la Flotilla. Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente e chiedo su questo il vostro aiuto”, ha detto.
“Siamo stati in prima linea nell’alleviare le sofferenze della popolazione civile colpita da Hamas, mettendo in campo personale, mezzi, competenze di tutte le Forze armate.
Ciò si è tradotto in decine di risultati concreti, pochi rispetto al dramma in corso, ma molti risultati concreti se paragonati a quello che hanno fatto altre Nazioni”.
“Centinaia di palestinesi – ha proseguito – hanno ricevuto cure e assistenza sanitaria: già da Nave Vulcano, decine di pazienti sono stati evacuati per motivi sanitari, sono stati portati in Italia. Anche in questi giorni, anche in questo momento stiamo riorganizzando per trasportare pazienti.
Tonnellate di materiale di soccorso sono state portate a Gaza, oltre 100 tonnellate di derrate alimentari sono state lanciate con dei C-130, un impegno integrato, interministeriale, coordinato da tutto il Governo e in primis la Farnesina che conferma la nostra capacità, non del Governo, dell’Italia, di essere protagonista di una concreta diplomazia umanitaria e portare sollievo immediato alle popolazioni colpite dalla crisi”.
“Il governo italiano esprime la più ferma condanna per quanto accaduto. Attacchi ad imbarcazioni civili in campo aperto sono totalmente inaccettabili.
L’episodio richiama con forza i valori fondamentali della nostra Repubblica; il rispetto del diritto internazionale, la tutela della vita umana, la difesa della libertà di manifestazione pacifica. Qualunque manifestazione, se rispeta il diritto, deve essere tutelata e non può essere soffocata con violenza” ha aggiunto Crosetto.
Dopo la fregata Fasan, “ho disposto l’invio” verso l’area dove naviga la Flotilla “di un’altra nave, la Alpino, che dispone di altre capacità se mai servisssero” ha precisato il ministro.
Gli sconfinamenti di mezzi russi negli spazi aerei polacco ed estone negli ultimi giorni rappresentano “un campanello d’allarme che non possiamo ignorare.
Sono eventi che rappresentano test e provocazione e richiedono una risposta ferma, razionale e coordinata.
Il potenziamento della deterrenza sul fianco Est della Nato sono risposte adeguate che dimostrano buonsenso ed equilibrio” ha spiegato Crosetto.
“L’Italia – ha sottolineato il ministro – ha messo in campo misure concrete. In Estonia sono già schierati 4 F35, un Samp-T che sarà prorogato ed un aereo radar Caew.
Siamo tra i principali contributori sul fronte Est con oltre 2mila militari e ciò testimonia la serietà del nostro impegno; la nostra postura è ferma ma non provocatoria. Bisogna evitare di cadere nelle provocazioni perchè un’escalation avrebbe conseguenze per tutti. La deterrenza è la base per aprire una strada al dialogo, dobbiamo dimostrare che Ue e Nato sono uniti”.
“Chiedo un impegno collettivo del Parlamento. Dire che siamo corresponsabili del genocidio non aiuta il governo italiano, noi noi sentiamo alcuna corrensponsabilità di azioni messe in atto da Netanyahu sulla popolazione palestinese.
Il primo aiuto occidentale arrivato nella Striscia di Gaza è stata la nave Vulcano”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto nela sua informativa al Senato sulla Global Sumud Flotilla.
La nave italiana Fasan inviata nell’area della Global Sumud Flotilla “non è una nave di scorta. Si tratta di intervenire a difesa di nostri cittadini, non è un atto di guerra, una provocazione: è il dovere di uno Stato nei confonti dei nostri cittadini”, ha aggiunto.
“La Flotilla si trova a 450 miglia dal punto pericoloso, che è l’uscita dalle acque internazionali. A quel punto nessuno sarà più in grado di garantire sicurezza e aiuto nel caso accadesse qualcosa.
Forse la gravità della situazione sfugge ed essa non dipende dalla volontà del nostro Parlamento, del nostro governo o di quelli delle altre 44 nazioni rappresentate, perchè una volta entrata in acque considerate israeliane sfuggirà dal controllo e dalla possibilità di agire di tutti noi.
Per questo stiamo cercando di agire ora ed è partita un’incessante azione diplomatica della presidente Meloni e del ministro Tajani”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa al Senato.
ANSA