CRONACA

Basilicata la crisi idrica è conclamata

La Giunta regionale lucana resta immobile

La Basilicata è di fronte a una crisi idrica conclamata. Non si tratta più di allarmi o previsioni, ma di dati ufficiali che certificano una realtà drammatica: gli invasi sono ai minimi e l’intero comparto agricolo è a rischio.

Chiunque può verificarlo sul portale dell’Autorità di Bacino della Basilicata:
http://www.adb.basilicata.it/adb/risorseidriche/dispoidriche/sceglidatidighe.asp

A confermare la gravità della situazione è stata la stessa Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, che ha innalzato il livello di allerta da “medio” a “elevato”. Un atto che non lascia spazio a interpretazioni: la crisi non è più rinviabile, è certificata dagli organi istituzionali.

Come Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani denunciamo un’evidenza: la Giunta regionale e la maggioranza che la sostiene restano immobili di fronte a un’emergenza che richiede metodo, responsabilità e decisioni. Ai lucani state dando l’impressione di non aver fatto nulla fino ad oggi, e di non voler agire neppure adesso. Le poche scelte adottate non sono state guidate dall’analisi dei numeri: se lo fossero state, la strategia sarebbe stata diversa.

È vero che la pioggia è mancata, ma ancora più gravi sono le decisioni mancate. Se l’unica “strategia” è stata attendere il meteo o confidare nella danza della pioggia, allora è chiaro: il folklore non è una politica e non può sostituire la responsabilità di governo. Una Regione non si guida con i riti, ma con dati, metodo e programmazione.

Chiariamo un punto: non è la natura l’unica responsabile di questa crisi, ma l’assenza di governo. L’incapacità di pianificare e di prevenire ha aggravato una situazione che poteva essere almeno attenuata. Oggi la Basilicata appare come un’auto lanciata senza guida, con davanti un muro.

Chiediamo alle associazioni di categoria di uscire dall’ambiguità. I numeri sono chiari, e chi tace diventa complice. Non servono mezze parole: serve assumersi la responsabilità di dire che questa gestione ha fallito.

E rivolgiamo un appello ai sindaci delle nostre comunità: non restate spettatori. Difendete i vostri cittadini con la forza delle istituzioni locali, chiedete soluzioni concrete e immediate. Chi guida un territorio non può limitarsi a osservare una crisi che mette a rischio la sopravvivenza stessa delle comunità.

Infine, un richiamo al Presidente del Consiglio regionale: riporti al centro l’aula, trasformi il Consiglio in luogo di scelte, non di rinvii. La Basilicata non può permettersi passerelle e proclami mentre l’acqua viene meno. Servono decisioni oggi, non domani.

Se la maggioranza non è in grado di governare questa emergenza con proposte credibili, occorre prenderne atto. L’unico atto serio e responsabile sarebbe farsi da parte. Continuare a osservare la crisi aspettando la pioggia non è governo, è resa.

Lo diciamo con fermezza ma con la lucidità di chi non vuole rinunciare al futuro: la Basilicata merita istituzioni capaci di affrontare le emergenze con dati, metodo e visione. Perché senza acqua non c’è agricoltura, senza agricoltura non c’è economia, e senza economia non c’è vita.

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