Nomina Tisci, la Minoranza: Se questo è un Parco
Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri, Vizziello: Prevale la logica ‘spartitoria’ tra partiti e correnti, ma non si comprende la scelta di un nome che non rappresenta il territorio del Parco

“Si può andare avanti comunque con l’articolo quinto (‘chi ha in mano ha vinto’) ma siamo certi che tutto questo giovi a un Parco e a un territorio?
Ammesso che duri ancora un po’ la possibilità di utilizzare il potere forzando regole e procedure, ma davvero questo modus operandi aiuta una Comunità a sentirsi parte di un progetto di valorizzazione del territorio?” Sono questi gli interrogativi sollevati dall’Opposizione in Consiglio regionale, che aggiunge:
“Si è compreso dalla nomina all’ARPAB alle reiterate nomine al Parco dell’Appennino Lucano che era necessario trovare un posto ad Antonio Tisci nella logica ‘spartitoria’ tra partiti e correnti di partiti.
Perché in questa circostanza sottolineiamo con maggiore nettezza questa ‘forzatura’ istituzionale e politica?”
“Ci sono in gioco – proseguono i Consiglieri regionali di minoranza – due elementi aggiuntivi che avrebbero dovuto indurre altre valutazioni:
1. la sentenza del Consiglio di Stato sulla destituzione del Presidente Giuseppe Priore che evidenzia un giudizio netto sulla violazione della procedura, in più di qualche circostanza;
2. i Parchi, per funzionare ed esprimere il meglio delle proprie potenzialità, devono essere presieduti da persone competenti e con adeguata conoscenza del territorio che rappresentano”.
“‘Se questo è un Parco’ – concludono – quindi è proprio il dubbio che proviene dal basso, anche perché se nomina politica doveva esserci avrebbe almeno dovuto soddisfare il requisito di conoscenza del territorio di cui ambisce a essere espressione.
Ci ritroviamo, invece, dinanzi all’ennesimo atto di ufficio di collocamento piuttosto che di valorizzazione del territorio”.