POLITICA

Medio Oriente, esercito israeliano verso il centro di Gaza City

Israele dichiara 'terra statale' 45 ettari in Cisgiordania

L’esercito israeliano si è addentrato ulteriormente nella città di Gaza con soldati e carri armati che si sono spinti fino a Sheikh Radwan, uno dei quartieri più grandi e affollati del centro urbano: lo riporta Reuters sul suo sito.

Nelle ultime settimane, le forze israeliane sono avanzate attraverso la periferia esterna di Gaza City e ora si trovano a pochi chilometri dal centro città, nonostante gli appelli internazionali a fermare l’offensiva.

I residenti di Gaza City hanno riferito a Reutes che l’esercito ha distrutto case e accampamenti di tende che ospitavano palestinesi sfollati dopo quasi due anni di guerra.

L’Amministrazione civile del ministero della Difesa israeliano ha dichiarato ‘terra statale’ 456 dunam (45 ettari) di territorio adiacente all’avamposto illegale di Havat Gilad, nel nord della Cisgiordania, il che significa che sarà disponibile per lo sviluppo di insediamenti e infrastrutture.

In precedenza, il terreno faceva parte delle terre amministrative dei villaggi palestinesi vicini di Jit, Tell e Fara’ata, anche se non si tratta di proprietà privata.

Chiunque rivendichi la proprietà privata di queste terre può presentare ricorso entro 45 giorni.

L’Idf rende noto che le difese aeree hanno intercettato il missile balistico lanciato dagli Houthi, dal territorio dello Yemen, contro Israele. Per la prima volta dopo l’attacco dell’esercito a Sanaa che ha ucciso il premier degli Houthi e diversi ministri, le sirene sono state attivate a Tel Aviv e in diverse aree nel centro del Paese.

Ieri e nei giorni scorsi, missili e droni lanciati dallo Yemen sono stati intercettati prima di raggiungere il territorio israeliano.

In seguito al lancio di un missile balistico dallo Yemen, atterraggi e decolli all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv sono stati momentaneamente sospesi. Un volo della Wizz Air ungherese da Budapest a Tel Aviv ha subito ritardi. Dopo l’intercettazione del missile, il servizio ambulanze Magen David Adom ha fatto sapere che finora non risultano feriti o vittime.

Idf e Shin Bet hanno annunciato l’eliminazione di Sabach Salim Sabach Daia, leader della Jihad islamica palestinese a Gaza, responsabile del sequestro di Shiri, Ariel e Kfir Bibas, poi uccisi nella Striscia dai terroristi.

Daia era stato nominato di recente alla guida del gruppo dopo che tre suoi predecessori erano stati eliminati in attacchi dell’Idf negli ultimi mesi.

Secondo le autorità israeliane, aveva un ruolo diretto nel reclutamento di terroristi in Cisgiordania e in Israele, promuovendo e realizzando attentati.

I miliziani dell’organizzazione hanno avuto un ruolo centrale anche nel massacro del 7 ottobre, prendendo parte a uccisioni e rapimenti. Pur non avendo partecipato alla pianificazione dell’offensiva di Hamas, hanno sfruttato le linee di attacco dettate dal movimento islamista sul terreno.

La ‘Giornata di disordini’ indetta per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine immediata della guerra è cominciata questa mattina presto con i manifestanti che hanno incendiato diversi cassonetti intorno alla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, per creare un ‘anello di fuoco’ attorno al luogo.

Uno degli incendi è stato appiccato a 100 metri dalla residenza ufficiale del primo ministro. Le leader della protesta sono Anat Engerst, madre del rapito Matan, e Vicky Cohen, madre di Nimrod.

Le manifestazioni sono iniziate spontaneamente alle 6,30 (5,30 in Italia) ma erano previste alla Knesset a mezzogiorno.

La polizia di Gerusalemme in una nota ha dichiarato che cassonetti e pneumatici sono stati incendiati, danneggiando diverse auto, nei quartieri di Rehavia (la zona della residenza del premier) e Givat Ram a Gerusalemme. Residenti sono stati evacuati dagli edifici vicini, sebbene nessuno sia rimasto ferito.

Le squadre di vigili del fuoco hanno spento gli incendi. In altre zone della Città Santa, decine di dimostranti, tra cui membri del gruppo ‘Fratelli e Sorelle in Armi’, si sono radunati davanti all’abitazione del ministro Ron Dermer, accusandolo di non essere riuscito a ottenere il ritorno di un singolo ostaggio con un accordo da quando è diventato il principale negoziatore di Israele.

In una dichiarazione i manifestanti parlano di ‘fallimento totale’ dei colloqui e accusano il governo di capitolare di fronte all’estrema destra e di “affondare” una proposta di tregua accettata da Hamas.

Intanto alcune persone si sono barricate nell’edificio della Biblioteca nazionale di Gerusalemme e sono salite sul tetto: la polizia sta negoziando con loro per farle scendere. La protesta si sta estendendo anche nella zona della Knesset.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio