CRONACA

Mille euro al mese per 200 ore di lavoro: lo sfogo e la pubblicazione social di una ragazza

Sara Gentile, sul suo profilo Facebook si è sfogata pubblicando la foto del contratto. Un contratto da quasi 5 euro l’ora per 7 ore e trenta al giorno.

Mille euro al mese per 200 ore di lavoro, sei giorni su sette, inclusi domenica e festivi, straordinari non pagati: è questo il contratto che un bar pasticceria di Cerenova avrebbe sottoposto a una ragazza di 30 anni, Sara Gentile, che sul suo profilo Facebook si è sfogata pubblicando la foto del contratto Un contratto da quasi 5 euro l’ora per 7 ore e trenta al giorno che lei ha rifiutato.

Eppure, si legge nel documento, la sua qualifica sarebbe stata quella di aiuto barista part-time, con il “limite settimanale di 4 ore”.

Specifico che il suddetto bar è sempre pieno di gente, quindi le entrate non mancano di certo”, ha scritto la giovane nel post diventato virale. La foto è stata pubblicata il 17 aprile e, quasi tre settimane dopo, continua a ricevere commenti e ad essere condivisa.

Non esiste nessun genere di pausa, anche andare al bagno è un lusso e naturalmente non ti passano nulla da mangiare nonostante gli orari lo prevedano”, ha continuato.

La giovane si rivolge poi agli imprenditori e proprietari che, negli ultimi mesi, tramite la stampa, hanno lamentato le difficoltà nel trovare lavoratori, soprattutto nel settore della ristorazione: “Ora veramente vogliamo continuare a dire che il problema sono i giovani, il reddito, il non voler fare la gavetta, la mancanza di voglia?”. “

Questo è sfruttamento – scrive – Iniziate a pagare i dipendenti come si deve e vedrete che fila fuori i vostri locali”.

Nei commenti si leggono testimonianze simili: “Io facevo 12 ore per 3 euro l’ora“. “Chi ha un’attività e non riesce a pagare i suoi dipendenti a dovere, chiuda e vada a faticare come fanno tutti”. Ancora: “”Al Sud, per le stesse ore, vieni retribuito con 700 euro al mese“.

C’è anche chi prova a prendere le difese dell’attività: “Il problema è lo Stato che chiede il 70% di tasse. Aggiungi che a lui, il proprietario, costi più del doppio di quello che ti paga”.

La giovane ha rifiutato il contratto, “nonostante – afferma – abbia bisogno di lavorare, ma alla soglia dei quasi 30 anni sono davvero stufa di fare la serva”.

Tiscalinews

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