CULTURA E EVENTI

UCRAINA. Il bilancio della Missione umanitaria “L’Italia scende in campo per la Pace”

Si è conclusa il 31 marzo la Missione umanitaria organizzata dalla Cooperativa Auxilium, dai frati conventuali, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla FIGC, per portare solidarietà e aiuti alla popolazione martoriata dalla guerra. Il bilancio della Missione umanitaria, denominata “L’Italia scende in campo per la Pace”, è molto positivo: dal 27 al 31 marzo sono stati consegnati generi di prima necessità, vestiti, farmaci, generatori elettrici e tantissimo materiale sportivo ufficiale della Nazionale di calcio (24.000 capi donati dalla FIGC presieduta da Gabriele Gravina) a migliaia di bambini, ragazzi, persone ferite, famiglie che hanno perso tutto a causa di questa guerra insensata.

Nelle città di Leopoli, Irpin, Bucha, Kiev e Fastiv, la Missione umanitaria ha distribuito divise, felpe, tute e palloni della Nazionale italiana di calcio e tutto ciò che è stato donato dagli italiani, negli ospedali, nelle scuole e nei centri di accoglienza per le famiglie sfollate, suscitando speranza, entusiasmo ed amicizia con il nostro Paese. Come a Leopoli, nel grande ospedale civile e nel Centro per gli sfollati del quartiere di Sikhival.

O a Irpin nella scuola media N1, e a Kiev, nel Centro per sfollati di Sant’Egidio, nel quartiere di Darnitsa. E a Fastiv, nel Centro per gli aiuti umanitari e nella scuola dei Domenicani.

Racconta Angelo Chiorazzo, fondatore di Auxilium, che ha guidato la Missione umanitaria e di Pace insieme a padre Enzo Fortunato, frate conventuale, ad Adriano Roccucci vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio e a Yuriy Lifanse, responsabile della Comunità di Sant’Egidio ucraina: “Non poteva esserci dono più bello e più immediato dei colori azzurri, per far arrivare agli ucraini dai bambini agli anziani, il messaggio che il nostro Paese gli è vicino e che gli italiani non sono indifferenti alla disumanità della guerra”. Aggiunge Chiorazzo: “La Missione ha seminato amicizia e solidarietà di cui vedremo i frutti.

La preside della scuola media di Irpin, città che è stata martirizzata durante la prima fase dell’invasione russa, mi ha detto: ‘grazie di cuore, perché oggi avete portato il sorriso in un luogo dove mancava da troppo tempo’. Questo è il premio più bello al nostro impegno”.

Il dono delle maglie della nazionale e la presenza della Missione umanitaria ha suscitato entusiasmo anche nelle personalità religiose e civili che sono state incontrate, per un dialogo sulla situazione della popolazione civile: a Leopoli con il vescovo Mieczysław Mokrzycki e il sindaco Andrij Sadovyj; a Kiev con l’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-Cattolica Sviatoslav Shevchuk, con il Nunzio Apostolico monsignor Visvaldas Kulbokas e con l’ambasciatore italiano Francesco Zazo. “Dio non è crudele, Dio coccola.

È l’uomo che quando si sente Dio diventa crudele”, Papa Francesco aveva affidato alla Missione umanitaria il compito di dare questo suo messaggio a tutte le persone sofferenti che venivano incontrate durante il viaggio, insieme agli auguri di Pasqua, ad un rosario benedetto da lui e ai libri per i ragazzi.

Un gesto che ha colpito e commosso migliaia di persone.

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