CRONACA

Don Tommaso Latronico, al via la causa di beatificazione

L'annuncio a Nova Siri, paese natale del sacerdote, da parte del vescovo di Tursi-Lagonegro, Vincenzo Orofino

Tra le tappe della visita pastorale di Mons. Orofino nelle parrocchie  della Diocesi di Tursi-Lagonegro, quella a Nova Siri  segna un passo importante , nel corso della Santa Messa, a pochi passi dalla cappella che ne custodisce le spoglie, il vescovo ha annunciato la notizia tanta attesa da un’intera comunità, l’avvio della causa di beatificazione di don Tommaso Latronico, don Tommaso nato proprio a Nova Siri nel 1948,  ne torna come sacerdote nei primi anni 80 nella parrocchia oggi guidata da don Pino Marino.

Dopo la nomina, nel 1982, a parroco di S. Maria Assunta in Nova Siri, torna nel suo paese natale e insegna Religione nei licei, prima al Fermi di Policoro, poi al Giustino Fortunato di Nova Siri, una sezione di quel liceo classico che egli stesso si era impegnato a far sorgere.

È responsabile del movimento di Comunione e Liberazione in regione e partecipa regolarmente ai consigli nazionali di CL in totale sintonia con don Giussani e nello stesso tempo in una filiale obbedienza al suo carisma. Conserva anche negli anni una profonda e trasparente amicizia con don Giacomo Tantardini, mai venuta meno dai tempi di Roma, la cui natura si rende manifesta soprattutto nell’ultimo suo drammatico anno di vita.

Nello stesso tempo, su richiesta di don Giussani, don Tommaso segue gli universitari di Bari, guidando un gran numero di giovani nella loro scelta vocazionale: due ragazze entrano in clausura, alcuni giovani in seminario, altri iniziano la verifica della loro vocazione nel Gruppo Adulto o Memores Domini, molti sono accompagnati verso il matrimonio e sostenuti per entrare nel mondo del lavoro.

Proprio dalla necessità del lavoro, maturano anche attività imprenditoriali nel campo del turismo, del commercio, dell’edilizia, dei servizi, della formazione professionale. Sorge un’azienda che confeziona abiti, una scuola dell’infanzia e una scuola elementare parificata sostenuta totalmente dalle famiglie e dalle donazioni liberali da parte di quelle imprese che ne condividevano le finalità.

Nell’estate del 1992 su tutto quel popolo che si è formato intorno a don Tommaso si abbatte, come un fulmine che all’improvviso colpisce una casa in cui ferve una gioiosa vita familiare, la notizia dolorosa della scoperta della sua malattia: una leucemia mieloide acuta. Accertata la diagnosi, don Tommaso, in accordo con don Giacomo Tantardini, decide di farsi curare a Roma – come scrive nel 1992 – “nei luoghi dove tutto è cominciato”.

Don Tommaso Latronico muore a Roma, nell’Ospedale San Giacomo il 20 luglio 1993.

I funerali sono celebrati il 22 luglio a Nova Siri nell’ampia piazza adiacente la cappella della Madonna della Sulla, dal Vescovo di Tursi – Lagonegro mons. Rocco Talucci e da 70 sacerdoti, con grande concorso di popolo, circa cinquemila persone soprattutto giovani, provenienti da ogni parte d’Italia.

Durante la celebrazione, un forte acquazzone crea qualche scompiglio, ma la maggior parte della gente resta immobile sotto la pioggia battente. Non pioveva da molto tempo e quella pioggia è vista come una benedizione venuta dal Cielo a irrigare una terra inaridita. Quasi un segno di quella benedizione che rappresenta per tanti la vita di don Tommaso.

In un breve appunto degli ultimi mesi così egli aveva scritto: «La vita non la decidiamo noi, non solo come esito di giorni, ma anche come nuovo inizio di grazia. “Stare, guardare, dire sì… L’antidoto al potere (al possesso cattivo) si chiama verginità, un possesso che c’è già, con dentro un distacco: “stare, guardare, dire di sì”».

Di fronte all’altare della celebrazione svolazza un grande striscione sul quale si leggono le parole di don Giussani: «Preghiamo la Madonna perché la sua azione sia continuata con la stessa fede e la stessa purità».

La Comunità di Nova Siri e quanti hanno avuto la fortuna di incontrarlo ora sperano nel miracolo, quello necessario alla sua beatificazione.

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