POLITICA

Urso: ‘Il taglio del cuneo sarà per 2/3 per il lavoratore, 1/3 per l’azienda’

'Dobbiamo alzare gradualmente i salari', ha detto il ministro. Bonomi: 'Tagliare le tasse si può, modificare 4-5% della spesa pubblica'

“Abbiamo visto dei provvedimenti positivi, le risorse stanziate per contenere il caro bollette, il provvedimento sul gas release.

Quello che secondo noi sta mancando è un intervento strutturale sui temi del lavoro”.

Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine del Forum della Piccola Industria in Veneto, rispondendo ad una domanda sull’ultimo decreto aiuti.

Per quanto riguarda il rischio del blocco dei cantieri connesso al Superbonus, Bonomi ritiene che “il governo abbia fatto una riflessione su quello che è lo stock dei crediti che potenzialmente ha in sé un rischio di creare una moneta parallela, e quindi ha dovuto per forza intervenire per bloccare questo rischio.

Le dichiarazioni però che sono state fatte dal ministro Giorgetti, che sono comunque quelle di continuare a sostenere il settore – ha concluso – ci tranquillizzano”.

“Se vogliamo rimettere soldi in tasca agli italiani – specialmente quelli con redditi bassi, cioè sotto i 35 mila euro che hanno sofferto durante la crisi, stanno soffrendo i colpi dell’inflazione – bisogna tagliare le tasse”, ha detto da Mogliano Veneto (Treviso), il presidente di Confindustria.

“Credo che un paese che spende oltre mille miliardi all’anno di spesa pubblica – ha rilevato anche Bonomi – possa riconfigurare il 4-5% di questa spesa, corrispondenti a 50-60 miliardi, e avere le risorse per fare questo intervento”.

Noi abbiamo un cuneo fiscale del 46% ed è lì che bisogna intervenire. “Le urgenze che abbiamo fatto presente al governo oggi sono dedicare tutte le risorse sul caro bollette, avere un grande occhio alla finanza pubblica, e fare degli interventi importanti sul tema del lavoro, il primo dei quali è il taglio al cuneo fiscale”, ha spiegato Bonomi. Il presidente di Confindustria non è invece affatto convinto del provvedimento sui fringe benefit fino a 3 mila euro che le aziende potranno erogare.

“La platea dei lavoratori che ne potrebbero usufruire è molto ridotta, i primo conteggi parlano di circa il 17%.

E poi – ha proseguito Bonomi – non ci convince perché si sposta la palla sul campo delle imprese, alcuni lo potranno fare ma altre imprese non avranno lo spazio di bilancio e di finanze per farlo. La soluzione di responsabilità deve essere da parte del governo: il taglio delle tasse sul lavoro”.

“Non si può fare tutto e subito, possiamo fare ciò che è possibile e tracciare la rotta. Il taglio del cuneo fiscale sarà per 2/3 per il lavoratore e 1/3 per l’ azienda”, ha detto il ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso.

“Dobbiamo alzare i salari – ha aggiunto – e questo avverrà gradualmente nel tempo. Soltanto innalzando i salari sarà possibile incentivare il lavoro”.

ANSA

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