CRONACA

Mosca: ‘Compromesso possibile secondo il modello svedese’. Ma Zelensky rifiuta

Lavrov: 'C'è un margine di speranza'. Bombardata la costa sud di Odessa. Mariupol attaccata anche dal mare

I bombardamenti russi hanno colpito la torre televisiva di Vinnytsia, città sulle rive del fiume Buh nell’Ucraina centrale, riferisce The Kyiv Independet.

Secondo il governatore di Vinnytsia Oblast Serhiy Borzov, l’attacco russo ha danneggiato la torre, lasciando i residenti senza segnale Tv.

Non sono segnalate vittime.

Intanto, sul fronte della diplomazia si fa un passo avanti e uno indietro. Un “compromesso” sull’Ucraina neutrale secondo il modello svedese o austriaco “è possibile”, annuncia il Cremlino.

“Questa è un’opzione che viene discussa ora e che può essere considerata un compromesso” dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ma Zelensky punta i piedi e rifiuta il modello austriaco o svedese di neutralità del Paese chiedendo garanzie di sicurezza.

“L’Ucraina è in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino”, spiega il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak ribadendo il rifiuto da parte di Kiev del modello svedese o austriaco di neutralità.

L’Ucraina, sottolinea, vuole “garanzie di sicurezza assoluta” contro la Russia con un “accordo i cui firmatari si devono impegnare ad intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione”.

Eppure il capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, poco prima aveva detto che Kiev sarebbe stata disponibile ad assumere uno status di “neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito“.

“Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino”, aveva affermato Medinsky che aveva ricordato come l’Ucraina “ha già lo status di neutralità” nella sua Costituzione e che è stato proprio sulla base di questo principio “che si ritirò dall’Unione Sovietica nel 1991.

“Chiaramente – aveva aggiunto – la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa”. E anche il ministro degli esteri lavrov si era detto ottimista: “I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso“.

Lavrov aveva ribadito che per la Russia i punti chiave nella trattativa con Kiev sono la sicurezza delle popolazioni russofone nell’est Ucraina e la sua smilitarizzazione. Per il ministro, alcune formulazioni di un accordo con l’Ucraina erano “vicine” a un’intesa, mentre lo status neutrale per Kiev veniva “seriamente considerato”.

Poi la doccia fredda del premier ucraino Zelensky che, invece, poche ore prima aveva detto che “i colloqui con la Russia continuano e sembrano più realistici”. 

Nelle prime ore del mattino, Mariupol è stata attaccata anche dal mare di Azov, riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei. “I primi missili – spiega – sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città”.

L’ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe “che costringono i medici a curare i loro feriti” e “usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati”.

Anche la seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, è stata attaccata durante la notte, con due morti confermati e due edifici residenziali distrutti, riferisce The Guardian. Anche una scuola è stata attaccata intorno alle 3 del mattino, una parte dell’edificio è stata distrutta.

Le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del paese. Sono stati sparati razzi e colpi di artiglieria, informa sui social Anton Gerashchenko, Consigliere del Ministro degli Affari Interni dell’Ucraina. Esplosioni sentite nella notte alla periferia di Kiev

Sono 174.597 i rifugiati ucraini arrivati in Germania dall’inizio della guerra, stando alle cifre ufficiali. Si ritiene però che il flusso che ha riguardato la repubblica federale sia maggiore.

Per lo più si tratta di donne e bambini. Berlino è già in difficoltà. Secondo la senatrice con delega agli Affari sociali del governo locale, Katja Kipping, la stazione centrale della capitale è al limite e bisogna evitare che “l’accalcarsi della gente metta a rischio la sicurezza”.

GIORNALISTI UCCISI Cinque giornalisti sono stati uccisi e almeno 35 feriti annuncia la responsabile per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, su Telegram, dall’inizio della guerra in Ucraina.

Tre vittime – ricorda l’agenzia Unian – sono Viktor Dudar, colpito durante i combattimenti vicino a Mykolayiv, il cameraman Yevhen Sakun ucciso in un attacco missilistico a Kiev e l’americano Brent Reno, ucciso a Irpin, nella regione di Kiev. Ucciso ieri un cameraman di Fox News: si chiamava Pierre Zakrzewski. Anche la giornalista ucraina Alexandra Kuvshinova è morta in un attacco russo nel nord ovest di Kiev in cui è rimasto ucciso Zakrzewski, riferisce l’agenzia di stampa ucraina Unian.

ANSA

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