MEDIA

La comunicazione al tempo dei social: “ascolto” è la parola chiave

Vittorio Zenardi, giornalista e direttore Aidr Web Tv

Con l’affermarsi dei social media siamo passati da un approccio  comunicativo tipico dei media tradizionali, ovvero monodirezionale e  asimmetrico (“io parlo tu ascolti, io scrivo tu leggi”) ad un  approccio paritario e simmetrico. Nessuno ha più il monopolio sulla  diffusione delle notizie.

L’ascolto, quindi è fondamentale per comunicare con efficacia sui  social e assume un ruolo centrale già a livello di “agenda setting”.

Gli argomenti da trattare faranno infatti leva sui trending topics, e  sarà quindi importante inserirsi in quel flusso informativo con il  proprio punto di vista e le proprie competenze per costruire nel tempo  una identità autentica.

A questo proposito resta fondamentale  l’analisi periodica degli argomenti più dibattuti in rete, che deve  essere alla base di un piano editoriale che associ i propri valori  agli argomenti più popolari.

Per essere sempre aggiornati bisognerà predisporre sistemi di alert  adeguati e insight specifici per i diversi stakeholder. Importante,  inoltre, sarà monitorare le varie conversazioni attive in rete e non  fermarsi solo a quello che viene detto sui nostri canali social, che  sia l’account Facebook, Instagram od altro.

A volte quello che viene  veicolato in altri contesti potrebbe essere interessante, anche se non  per forza rassicurante o positivo.

Molte organizzazioni e aziende sono in difficoltà perché non avendo  compreso la rivoluzione in atto continuano a replicare le modalità di  gestione proprie dei media tradizionali sui canali digitali, con una  comunicazione asettica e verticale senza ascoltare minimamente il  sentimento che c’è intorno al brand.

In rete invece l’individuo vuole essere al centro dello stream di  informazioni intervenendo attivamente nelle conversazioni in corso.

Per una comunicazione efficace non basta creare quindi contenuti  specifici e di qualità, ma occorre avere le competenze tecniche per  saper gestire in modo adeguato e con i vari strumenti i molteplici  passaggi che la rete impone.

In alternativa il rischio è quello di essere sopraffatti da un  overflow informativo che relegherà le nostre notizie a mero rumore di  fondo.

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