CULTURA E EVENTI

Il Dott.Sassone ricorda con una lettera del 1989 Don Egidio Guerriero

Caro Don Battista, devo riferire a Lei quelli che sono stati gli ultimi atti della vita di un grande prete.

Giorno 08-06-1989 ore 06:40 vengo chiamato d’urgenza dal Pronto Soccorso nel reparto di Ortopedia,quale medico di turno, e  trovo Don Egidio, operato per frattura del femore, in stato di shock.

Pressione arteriosa non percepibile, polso piccolo e filiforme, cianosi al volto ed in regione pettorale, sudorazione profusa mi sono subito reso conto della gravità:embolia polmonare massiva.

Inizio terapia rianimatoria, ore 07:00 persiste lo stato di shock, aumenta la cianosi, compare dispnea e nonostante in un apparente stato di incoscienza,   Don Egidio riesce chiaramente a recitare una preghiera (“un Padre Nostro”),allargando le braccia come il Cristo in croce,implora la Madonna e il Cristo,sorride e pronuncia le sue ultime parole:

“Grazie Vincenzo,ringrazia tutti, io continuerò a pregare per loro”.

Preso dal mio dovere di medico ho continuato la terapia d’urgenza,cercando di riportare le sue braccia sui fianchi  ma senza riuscirci:

Una resistenza degli arti difficilmente superabile, tanto che ho pensato ad una rigidità di origine cerebrale;

Ho cercato di aprirgli la bocca e mi sono reso conto della discrepanza tra rigidità delle braccia ed il normale tono dei muscoli facciali.

Sul suo volto sorridente mai un accenno di paura o di disperazione: ho avuto la sensazione che fosse cosciente del suo trapasso e che altra Persona lo aiutasse in quel momento.

Subito dopo è arrivato il Cardiologo e l’Anestesista.    E’ stato monitorizzato ed intubato:l’attività cardiaca era ormai cessata. Ho tentato la puntura intracardiaca:ha ripreso coscienza per qualche altro minuto.

Infine con le braccia composte sui fianchi si è spento.

Continua a stupirmi il ricordo di quel volto sorridente, sicuro, composto, come non avevo mai visto prima.

Caro Don Battista, ho voluto descrivere gli ultimi attimi di questo grande uomo che nessuno mai dimenticherà.

Non sono un cattolico praticante,anzi sono stato sempre un po’ diffidente nei confronti dei Preti, certamente non avrei mai immaginato di trovarmi al capezzale di un prete come Don Egidio.

Sento il bisogno di riferire a Lei tutto ciò, perché solo Lei può farsi portavoce del messaggio di Don Egidio Guerriero,che non era diretto solo a me ma certamente a tutta la gente che ha amato.

Dott. Vincenzo Sassone

Senise 08-06-1989

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