COMUNICATI STAMPA

SMART BASILICATA: INNOVATIVO SISTEMA MONITORAGGIO OPERE D’ARTE

Negli ultimi due decenni è notevolmente cresciuta la consapevolezza che la conservazione delle opere d’arte vada affrontata non solo mediante interventi di urgenza o restauri una tantum ma anche in maniera preventiva attraverso il monitoraggio continuo degli ambienti dove essi sono esposti.

Nell’ambito del Progetto Smart Basilicata, l’Ibam-Cnr di Tito Scalo (PZ) e la Digimat srl di Matera in collaborazione con il Cnr-Imaa hanno sviluppato un sistema di monitoraggio microclimatico di opere d’arte contenute in musei e in contesti architettonici ipogei.

Ne parleranno domani, 21 dicembre, alle 9:30 presso la Sala Mandela nella sede Municipale di Matera, i due responsabili del progetto, Nicola Masini, responsabile del Cnr-Ibam di Tito e docente di Fondamenti di Restauro presso la Scuola di Architettura di Matera, Angelo Donvito, presidente della Digimat srl, alla presenza del sindaco della Città di Matera, Raffaello De Ruggeri.

E’ quanto si legge in una nota dell’Ibam Cnr.

Il sistema è costituito da tre piattaforme di misura ed elaborazione dei parametri ambientali basate su sensori in situ, indoor e outdoor, e satellitari, interconnesse tra di loro al fine di analizzare in tempo reale le problematiche conservative degli oggetti d’arte e degli ambienti architettonici in relazione alle variazioni spazio-temporali dei parametri ambientali.

Nell’occasione verranno mostrati i primi risultati dell’attività di monitoraggio degli affreschi della Cripta del Peccato Originale, datati tra l’VIII e il IX secolo, che raffigurano episodi del vecchio testamento tratti dalla Genesi, e triarchie di Santi, Arcangeli e Vergine con due figure femminili, di straordinario pregio artistico e significato iconografico.

I dipinti scoperti nel 1963 sono stati restaurati grazie al progetto della Fondazione Zétema, con la consulenza dell’Istituto Centrale del Restauro e la partecipazione di specialisti nel campo della diagnostica e conservazione.

La necessità di monitorare i parametri ambientali è nata negli anni Settanta dalla stringente esigenza di tutelare i beni mobili preservati in ambito museale. In seguito, il monitoraggio di ambienti confinati è stato esteso al Patrimonio architettonico sia costruito sia ipogeo.

Il monitoraggio microclimatico dei beni culturali rappresenta oggi un’imprescindibile pratica preventiva, regolamentata da norme tecniche e da leggi, che consente di valutare e prevedere le interazioni tra oggetti, nella loro accezione materica, e ambiente.

Le tecnologie e le procedure che si impiegano per il monitoraggio dei parametri termoigrometrici derivano dallo sviluppo tecnico-conoscitivo maturato in aree scientifiche differenti ascrivibili soprattutto alle scienze naturali, di fisica dell’atmosfera e delle meteorologia.

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