CRONACA

Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani “Prenotare senza garanzie”: così si spingono i giovani a lasciare la Basilicata

È stata presentata come “una buona notizia” l’attivazione delle prenotazioni per l’irrigazione delle colture autunno-vernine. Ma chi vive ogni giorno la realtà agricola sa bene che, senza garanzie sull’elemento essenziale – l’acqua – non si può pianificare, investire, né produrre.

La comunicazione ufficiale prevede una fornitura massima di 4.000 metri cubi per ettaro, interrotta a fine ciclo vegetativo e comunque erogata “compatibilmente con le disponibilità”, anche a turnazione. In sostanza: si chiede agli agricoltori di pianificare una stagione intera… nel vuoto, senza certezze sui volumi, sulla frequenza delle erogazioni né sulla loro continuità.

Intanto, in molte aree della Basilicata, i turni irrigui superano gli 8-9 giorni. In altre, addirittura, non esiste alcuna regolamentazione. Si registra un’agricoltura a due velocità: alcune zone – spesso vicine ai centri decisionali – ricevono acqua quasi ogni giorno; altre devono attendere giorni. Questa gestione alimenta disuguaglianze e danneggia la coesione territoriale.

Le rassicurazioni offerte senza il supporto di dati pubblici restano solo parole.

Un’amministrazione seria si basa sull’informazione: senza trasparenza non può esserci consapevolezza, e senza consapevolezza non si può scegliere.

La gestione pubblica richiede indicatori chiari, soglie operative e scenari alternativi. Governare senza questi strumenti significa agire alla cieca, scaricando l’incertezza sui cittadini e sulle imprese agricole.

Definire tutto questo come “modello lucano” è fuorviante.

Un vero modello richiede dati consultabili, criteri replicabili e processi verificabili. Quello attuale, invece, è un sistema privo di responsabilità, dove l’eccezione è diventata la regola.

Prima di celebrare questo approccio, si pubblichino i dati reali e si ascoltino le aziende che ne subiscono le conseguenze.

La responsabilità non è un’etichetta: è un metodo. E le istituzioni, come qualunque impresa seria, dovrebbero fondarsi su analisi oggettive, valutazioni del rischio e strategie previsionali. Chi decide nel buio, non governa: improvvisa.

Per questo oggi chiediamo con determinazione:

  • Quali sono i dati ufficiali sulla disponibilità residua di risorsa idrica?

  • Quali sono le stime tecniche che supportano le attuali prenotazioni?

  • Quali simulazioni sono state predisposte per i prossimi mesi?

Non sono più domande. Sono richieste legittime.
E ora non chiediamo. Pretendiamo.

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