CULTURA E EVENTI

Apt: nel 2026 Matera, Vulture, coste, e Potenza

Annunciata la creazione di due format differenti di incontro tra domanda e offerta sulle coste marine: "Sono già strutturate, soprattutto quella del Metapontino, dove porteremo un format 'Travel#', mentre su quella Tirrenica e a Maratea porteremo un format 'Btm'.

Il 2026 “potrà essere un anno molto interessante per la Basilicata turistica”: le prospettive per il futuro sono così state delineate in un’intervista rilasciata all’Ansa dalla direttrice dell’Apt Basilicata, Margherita Sarli che punterà in maniera ancora più decisa su alcuni dei capisaldi che hanno contraddistinto il lavoro dell’anno che si sta chiudendo: “Rete, prodotto e comunicazione”.

“Matera, nell’anno da Capitale mediterranea del Dialogo e della Cultura – ha spiegato – sarà una destinazione molto ambita, alla pari delle capitali europee. Il Vulture continuerà a lavorare sul suo prodotto, non solo con il progetto coordinato dalla Presidenza della Regione Basilicata ‘Fantastico Medioevo’, ma anche in funzione della chiusura del ‘Bando borghi’, legato alla rigenerazione urbana di Monticchio Bagni, dove c’è l’opera di rigenerazione urbana di un luogo che già segna tanti arrivi, ma anche con il titolo di ‘Città italiana del vino’.

Si tratta di elementi che possono essere di attrazione per il territorio e l’Apt li utilizzerà per lavorarci e per lanciare i punti di novità”.

E tra questi, Sarli annuncia la creazione di due format differenti di incontro tra domanda e offerta sulle coste marine: “Sono già strutturate, soprattutto quella del Metapontino, dove porteremo un format ‘Travel#’, mentre su quella Tirrenica e a Maratea porteremo un format, ‘Btm’, che esportiamo dalle regioni contermini alla nostra”.

Un’offerta differente si candida a essere quella di rivalutazione del capoluogo di regione, Potenza: “L’Apt ritiene che il capoluogo abbia bisogno di un’iniezione di fiducia perché può essere ‘città servente’, ma allo stesso tempo collegata a un’area urbana come quella di Castelmezzano, del Parco della Grancia, di Sant’Angelo le Fratte e Sasso di Castalda, e può essere costitutiva di un itinerario ‘diverso’ rispetto alle destinazioni primarie della Basilicata”.

In definitiva, “quello che ci aspetta è un 2026 di lavoro ancora più intenso di quello che si sta chiudendo”, ha concluso Sarli.

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