CULTURA E EVENTI

Fotografia in lutto, è morto Mimmo Jodice

Si è spento a 91 anni, nella sua amata Napoli, Mimmo Jodice, uno dei maestri più influenti della fotografia contemporanea. Autentico innovatore e instancabile esploratore dell’immagine, ha attraversato oltre sessant’anni di carriera, portando la fotografia italiana nel panorama internazionale.

Il suo bianco e nero, rigoroso e lirico, ha saputo raccontare tempo, memoria e silenzio, trasformando la città partenopea in un luogo sospeso tra mito e realtà. Nelle sue opere, Napoli non è mai pittoresca o folkloristica, ma sostanza viva, arcaica, dialogo costante tra l’antico e il presente.

Solo pochi giorni fa, la sua figura era tornata protagonista al Festa del Cinema di Roma con il film Oltre il confine di Matteo Parisini, che lo ritrae accanto al figlio Francesco, anch’egli fotografo. A lui era già stato dedicato Un ritratto in movimento, il documentario firmato da Mario Martone.

Nato nel 1934 nel quartiere della Sanità, Jodice si era formato da autodidatta, costruendo un linguaggio personale e inconfondibile. Negli anni Sessanta aveva collaborato con artisti come Andy Warhol, Joseph Beuys e Sol LeWitt, affermandosi come figura di riferimento nell’ambito della ricerca visiva. Tra le sue serie più celebri figurano Vedute di Napoli, Anamnesi e le fotografie dedicate ai tesori del Museo Archeologico Nazionale.

Per decenni ha insegnato fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, diventando punto di riferimento per generazioni di artisti. Tra i riconoscimenti ricevuti spiccano il Premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei (2003), la laurea honoris causa in Architettura dell’Università Federico II (2006) e il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres conferitogli nel 2011 dal Ministero della Cultura francese, paese dove era amatissimo. Al suo fianco, per tutta la vita, la moglie Angela, compagna inseparabile.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli lo ha ricordato con parole commosse:

“Con Mimmo Jodice scompare un maestro assoluto della fotografia italiana e mondiale, un uomo di rara sensibilità, capace di raccontare l’anima segreta dei luoghi e delle persone. Il suo sguardo, antico e moderno insieme, rendeva visibile l’invisibile.”

L’architetto Stefano Boeri ha scritto:

“Con la scomparsa di Jodice non perdiamo solo un artista, ma un mondo intero racchiuso nel suo sguardo.”

Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso cordoglio definendo la sua morte “una grave perdita per la città”.

Di recente, era stato annunciato il progetto di un Centro Studi Polifunzionale Mimmo Jodice dedicato ai giovani, nel Real Bosco di Capodimonte, all’interno dell’edificio Cataneo: un’iniziativa che lo aveva profondamente commosso. A Capodimonte aveva già donato numerose opere, tra cui le serie Avanguardie a Napoli, Eden, La città invisibile e Transiti, oltre alla sua storica camera oscura.

La sua ultima mostra, Napoli Metafisica, è stata ospitata al Maschio Angioino, che accoglierà anche la camera ardente giovedì 30 ottobre, dalle 12 alle 16.30, per permettere a Napoli di salutare uno dei suoi figli più grandi.

ANSA

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