Francesca Palumbo e Domenico Acerenza, orgoglio lucano alle ultime Olimpiadi

Lo sport in Italia rappresenta un elemento identitario di coesione sociale e di orgoglio collettivo. Dalle discipline più seguite, come il calcio, fino a quelle cosiddette “minori” (ma che di minore non hanno nulla), la passione degli italiani si accende con grande intensità specialmente in occasione di eventi di rilievo internazionale come Olimpiadi, Mondiali ed Europei. In questi contesti, l’attenzione del pubblico si estende a tutte le specialità, premiando l’impegno e il talento di atleti che, pur lontani dai riflettori quotidiani, incarnano lo spirito autentico dello sport. È proprio in queste occasioni che emergono figure straordinarie come Francesca Palumbo e Domenico Acerenza, due atleti lucani che hanno portato con orgoglio i colori dell’Italia e della Basilicata alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Francesca Palumbo: la determinazione e l’eleganza della scherma italiana
Francesca Palumbo, classe 1994 di Potenza, è una delle protagoniste più apprezzate della scherma italiana contemporanea. Specializzata nel fioretto, ha saputo distinguersi per una tecnica raffinata, una straordinaria capacità tattica e una costanza di rendimento che le hanno permesso di conquistare risultati di rilievo sia in campo nazionale che internazionale. La sua carriera è segnata da anni di sacrifici, allenamenti intensi e una dedizione assoluta verso la disciplina, eredità di una tradizione schermistica che in Italia vanta una storia tra le più prestigiose al mondo. Ma il suo impegno è stato ben ripagato, a guardare il suo palmares: 2 ori e un argento mondiali a squadre, 1 bronzo europeo individuale, condito da 2 ori e un bronzo europei a squadre e poi i due ori dei mondiali militari, uno individuale e uno a squadre, oltre a universiadi, campionati italiani (2 ori e un argento individuale e 1 oro e 6 bronzi a squadre), fino alla magica medaglia d’argento olimpica.
Alle Olimpiadi di Parigi 2024, infatti, Palumbo ha confermato il proprio valore contribuendo al successo della squadra azzurra, sempre tra le migliori nei tornei di fioretto femminile arrivando in finale contro gli Stati Uniti e quasi conquistando la medaglia del materiale più prezioso. Oltre ai risultati sportivi, il suo percorso rappresenta comunque un esempio di rigore e di impegno, dimostrando come la scherma, pur non godendo dell’attenzione mediatica di altri sport, continui a generare eccellenze e a formare atleti di altissimo profilo tecnico e umano.
Domenico Acerenza: il talento lucano che ha conquistato il nuoto mondiale
Ma dalla Basilicata in questi anni è arrivato anche un altro campione che merita attenzione: Domenico Acerenza. Anch’egli potentino ma classe 1995, Acerenza è una delle figure più brillanti del nuoto italiano degli ultimi anni. Specialista delle gare di fondo, si è distinto nelle competizioni in acque libere, spesso al fianco del campione Gregorio Paltrinieri, con cui ha formato una delle coppie più competitive del panorama internazionale.
Il nuoto è una di quelle discipline che un tempo erano considerate di nicchia in Italia ma nel corso dei decenni hanno acquisito una crescente popolarità, anche grazie al successo di numerosi campioni. Oggi il nuoto nel nostro Paese vanta un gran numero di appassionati e praticanti, oltre ad essere tenuto maggiormente in considerazione dai media e dalle piattaforme di pronostici che contemplano vari bonus di benvenuto e solitamente vedono il calcio come protagonista indiscusso. Ma questo incremento di interesse ha contribuito a creare un contesto più favorevole anche per atleti come Acerenza, capaci di portare il nome dell’Italia ai vertici mondiali con prestazioni di assoluto rilievo.
Anche per lui parla il suo palmares: 1 oro mondiale, 3 ori europei, 5 campionati italiani ma anche altre 30 medaglie tra Mondiali, Europi, campionati Italiani e Giochi del Mediterraneo. Alle Olimpiadi di Parigi 2024 terminò al quarto posto confermando la propria maturità agonistica e consolidando un percorso di crescita costante. È Il suo è un profilo tecnico basato su resistenza, strategia e gestione dello sforzo in condizioni estreme ma la sua figura rappresenta un punto di riferimento per il nuoto di fondo nazionale, nonché un modello di come talento e perseveranza possano trasformare una passione in un risultato sportivo di valore internazionale.