POLITICA

Bolognetti: ringrazio il presidente Bardi, proseguo con il mio digiuno

“Apprezzo moltissimo le parole pronunciate dal Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi.

Parole chiare, nette, inequivocabili, che giungono dalla massima carica istituzionale della Regione Basilicata e rompono un assordate silenzio che sul fronte politico prosegue ininterrotto, al di là di singoli e importanti segnali.

Grazie, Presidente, confesso che ci contavo e attendevo queste sue autorevoli parole. Ciononostante il digiuno di dialogo nonviolento deve proseguire e tornare a nutrire il mio Satyagraha.

Dalle ore 23.59 del 7 ottobre 2025, infatti, ho deciso di rinunciare a qualsiasi forma di alimentazione, fatta eccezione per l’acqua e qualche caffè. Chiedo al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, Sissi Ruggi, e al Presidente della FNSI, Angelo Oliveto, di onorare il loro ruolo e la loro funzione e rompere un silenzio che si protrae da oltre due settimane.

Da politico e militante storico di una storia politica a tutto tondo e da giornalista, iscritto dal 2008 all’Odg Basilicata, affermo che trovo indecente l’ennesimo assordante silenzio che ha fatto seguito alle minacce e alle intimidazioni che ho ricevuto.

Chiedo, inoltre, a RaiNews e alla testata regionale del Tgr Rai Basilicata di darmi un tempo congruo per replicare alle vergognose affermazioni del giornalista Rai, Alfredo Di Giovanpaolo, che da buon manipolatore ha osato definirmi “complice” di un “genocidio”, questo per non dire di oggettive affermazioni tese a ledere la mia immagine.

Il mio sarà un digiuno di dialogo condotto secondo i canoni della nonviolenza gandhiana.

A margine vorrei una volta di più sottolineare le innumerevoli ore che ho dedicato, attraverso la mia rubrica “Buonanotte compagni”, al racconto di inesistenti realtà e al montare nel nostro Paese di un disagio sociale fotografato da dati Istat, Eurostat, Caritas e chi più ne ha più ne metta.

Questo per non dire dell’analisi dedicata in questi anni all’interessante discorso di commiato dalla carica di 34° Presidente Usa del – per me compianto – generale Dwight Eisenhower, esponente del Partito Repubblicano.

Questo è quanto devo a me stesso e ai miei interlocutori. La peggiore e più perniciosa forma di fascismo per un antitotalitario, quale io sono, è il fascismo degli antifascisti.

Il silenzio dei sopra citati è, esso sì, un silenzio complice e assassino. Assassino del cardine principale di ogni democrazia: il diritto umano alla conoscenza.

Nel contempo voglio ringraziare l’Associazione Giornalisti 2.0 e Antonio Albanese, Radio Libertà e Giulio Cainarca e Antonino D’Anna.

Ringrazio, altresì, quella sparuta minoranza di ceto politico, che a titolo personale ha deciso di non tacere di fronte all’ennesima purga. Un grazie lo rivolgo altresì a quella stampa lucana che mi ha garantito il diritto di tribuna.

Voglio render pubbliche le parole che nelle scorse ore mi ha rivolto l’amico Nicola Edoardo Perri: “Caro Maurizio, fui tra i primi a manifestarti la mia vicinanza e la mia solidarietà attonito ed allibito per i vigliacchi, ingiustificati ed inammissibili attacchi che stavi subendo.

Ti rinnovo i sensi della mia assoluta vicinanza, della mia stima e della mia solidarietà in questo ulteriore difficile momento della tua vita personale e professionale.

So che hai le energie, la forza morale e professionale per sconfiggere con efficacia la meschinità e le invidie di chi è incapace di comprendere il valore della tua straordinaria attività di tutta una vita di indipendenza morale e di coerenza“.

Nel 1913, come viene ricordato nella premessa al carteggio tra Salvemini e Angelo Tasca, pubblicato nel 1996 da Bibliopolis, lo stesso Salvemini, nel commemorare un amico perduto, tracciava un ideale ritratto di “austera virtus”: “Occorrono – scriveva – uomini capaci di resistere per tempo non breve alle minacce dei nemici, all’abbandono degli amici, alle calunnie dei malvagi, allo scherno degli sciocchi, rimanendo fedeli al culto della verità e alla voce del dovere”.

Io non dimentico quanto accaduto il 7 ottobre 2023 e, nel piangere la sofferenza e la morte di tanti civili, non posso fare a meno di chiedermi perché Hamas abbia voluto farsi scudo del proprio popolo anche quando, il 13 ottobre 2023, Israele lanciò l’invito a far allontanare i civili da Gaza.

Trovo inaccettabile che alla testa di cortei e manifestazioni varie ci sia chi abbia sfilato dietro striscioni che recitavano “Palestina libera dal fiume al mare”, che in buona sostanza significa Palestina senza ebrei. Questo per non parlare di chi allegramente ha cantato questo slogan da rappresentante delle istituzioni”.

In tanti, in queste ore, stanno partecipando alla foto-campagna “Io sto con Maurizio Bolognetti in difesa della Costituzione e dell’art. 21! Contro ogni sorta di totalitarismo e di mefitico conformismo“.

Qui per sapere chi ha già aderito

NON MOLLARE! Non mollo di fronte alle manganellate distribuite a piene mani dai soliti noti.

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