CULTURA E EVENTI

Primo ok per San Francesco festa nazionale il 4 ottobre

Via libera dalla Camera all’istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi il 4 ottobre.

Il provvedimento, presentato da Noi Moderati, incassa un sostegno bipartisan nell’Aula di Montecitorio con ben 247 voti a favore, 8 astenuti e soli 2 contrari. Ora passa al Senato.

L’obiettivo è l’approvazione definitiva in prossimità della celebrazione per la ricorrenza dell’ottavo centenario della morte del santo nel 2026. “Noi Moderati ha fatto sua la proposta del poeta Davide Rondoni, presidente del comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di San Francesco – ha spiegato Maurizio Lupi -: proclamare un giorno di festa nazionale nel suo nome come richiamo alla pace, coesione e alla lezione di fede e spiritualità”.

La giornata del 4 ottobre è attualmente considerata solennità civile ma la disciplina specifica per la sua celebrazione è stata più volte modificata negli anni.

Una volta approvata in via definitiva, la legge aggiungerà questa data alle feste nazionali in calendario dopo il Ferragosto, con tutti gli effetti previsti (l’osservanza del completo orario festivo nei luoghi di lavoro e il divieto di compiere alcuni atti giuridici).

Durante il dibattito d’Aula, il deputato di FI Paolo Emilio Russo ha sottolineato come “in un’epoca di divisioni Francesco unisca”.

Da Avs Filiberto Zaratti ha sottolineato, rivolto alla maggioranza, come “se Francesco fosse vissuto ai nostri tempi lo avreste definito un ‘buonista’, uno che sta sempre dalla parte degli ultimi, che cerca la pace”.

Il M5s per voce di Carmela Auriemma ha affermato: “Francesco è per noi una stella polare, abbiamo deciso di nascere il 4 ottobre 2009”, per questo “voteremo insieme a questa ipocrita maggioranza”. Per il dem Gian Antonio Girelli “San Francesco è la parte migliore di noi, diciamo sì con questo afflato e ci auguriamo diventi un modo di guardare al futuro per tutta quest’Aula”.

Più critici gli interventi di Iv e Azione (astenuti) che, con Daniela Ruffino ha evidenziato: “L’Italia può permettersi una festività in più? Continuiamo ad avere un debito pubblico alto, godiamo già di 12 festività nazionali obbligatorie. Chiediamo meno forma e più sostanza”. Secondo Lorenzo Malagola “reintrodurre la festività, soppressa nel 1977, non è né uno spreco, né un capriccio della maggioranza, è una questione di identità”.

ANSA

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