POLITICA

Commissione Parlamentare Antimafia: in Basilicata 5 candidati impresentabili, 3 del cdx e 2 del csx

Tre nel centrodestra e due di centrosinistra

E’ il risultato delle verifiche fatte dalla Commissione parlamentare Antimafia sulla violazione del codice di autoregolamentazione. Gli impresentabili sono Angelo Antenori (Orgoglio lucano), Vincenzo Clemente (Udc-Dc con Rotondi-Popolari Uniti), Francesco Piro (Forza Italia) nel centrodestra; Lucio Libonati e Livio Valvano, entrambi candidati con la lista Avs-Si-Psi. Tra gli impresentabili, Piro è un consigliere regionale uscente.

Livio Valvano (Avs-Si-Psi), uno dei cinque candidati al Consiglio regionale della Basilicata ritenuti “impresentabili” dalla Commissione parlamentare Antimafia, in una nota dichiara: “Nessuna condanna per i fatti in giudizio, anzi, c’è una sentenza della Cassazione dell’11/06/2015, n.31351, sezione n.6, che afferma l’inesistenza a mio carico anche dei soli indizi, l’assenza di reati e, addirittura, l’obbligo morale di conferire un encomio al Sindaco che, nelle circostanze contestate, si sarebbe speso solamente nell’interesse della comunità amministrata.

Si tratta di fatti risalenti al 2013, come ben sanno i cittadini di Melfi che mi hanno rieletto Sindaco alle elezioni del 2016, riguardanti contestazioni di “concorso” (per la serie: non poteva non sapere) per presunte irregolarità amministrative, approfondite anche dal Ministero dell’Interno con la Commissione di Accesso nominata dall’allora Ministro leghista Salvini.

Il lavoro della commissione di accesso portò all’archiviazione del procedimento di inchiesta per tutto il corpo politico, Sindaco compreso, con il decreto del 28/12/2020.

Si tratta di fisiologiche attività e pesi da sopportare per tutti coloro che fanno gli amministratori in Italia, come ben sanno i Sindaci e i Presidenti di Regione, gli assessori e consiglieri regionali interessati da inchieste, su cui poi l’organo giudicante farà giustizia.

Al momento il mio certificato del casellario giudiziale è “nullo” e tale resterà in futuro. Esprimo stupore per l’esistenza di questa barbara procedura del codice di autoregolamentazione parlamentare che fa strame dei principi costituzionali”.

Pulsante per tornare all'inizio