POLITICA

FI SENISE su strumentalizzazione Acque del Sud SPA

L’istituzione di “Acque del Sud Spa”, il nuovo soggetto destinato a gestire gli invasi lucani, insieme a quelli di altre regioni del sud, ha provocato reazioni politiche avverse, provenienti soprattutto dal centrosinistra e da ambienti più o meno riconosciuti e riconoscibili della società civile.

Il contenuto della legge istitutiva della nuova Spa, L. 74 del 21 giugno 2023, che chiude definitivamente la lunga stagione fallimentare di Eipli, ha dato la stura a una serie di strumentalizzazioni che attingono all’ormai consueto e abusato slogan dello “scippo dell’acqua”, sul quale come gruppo dirigente di FI di Senise del Senisese intendiamo far chiarezza.

Questo allo scopo di indirizzare la nostra azione politica su argomenti utili e concreti e sottrarre il tema, per noi vitale, della risorsa acqua a strumentali azioni falsamente definite civiche, che nascondono il malcelato intento di colpire il governo regionale e le forze di centrodestra, nel tentativo di riciclare protagonisti e metodi ormai superati.

Va detto innanzitutto che la liquidazione definitiva di Eipli e la costituzione di un nuovo soggetto, di natura societaria quale “Acque del Sud Spa”, si è resa necessaria per poter accedere ai fondi del Pnrr in materia di dighe, acque e reti di distribuzione idrica e superare la vecchia logica dell’ente pubblico, carrozzone politico, ampiamente utilizzato dal centrosinistra lucano, fonte di indebitamento e strumento di politica clientelare.

Quanto al controllo politico-istituzionale, EIPLI ha gestito sempre con piena autonomia i compiti affidatogli dalla legge e le Regioni interessate non hanno mai potuto formulare osservazioni in merito.

Sarebbe da chiedere ai partiti del centrosinistra, che oggi gridano allo scandalo, perché, pur prevedendo la L. 22 del lontano dicembre 2011, la soppressione e la messa in liquidazione di Eipli con passaggio ad altro soggetto individuato dalle Regioni Puglia, Basilicata e Campania entro giugno 2012, non è mai stato dato corso a tale decisione.

Eppure le suddette Regioni sono state governate dal centrosinistra almeno fino al 2019. Oggi che si decide finalmente di voltare pagina e mettere fine a un ente che ha accumulato circa 80 milioni di debiti il centrosinistra insorge.

Eppure si continua a fare demagogia sulla pelle dei cittadini e sulle spalle delle casse pubbliche su cui oggi grava quel debito. Occorreva voltare pagina ed è stato fatto, con coraggio e senso pratico, vincendo le resistenze di quanti da anni gridano al cambiamento e sguazzano nel torbido dello staus quo.

D’altronde l’Eipli ha sempre curato le infrastrutture della raccolta e distribuzione delle acque ma non è mai stato il soggetto deputato alla “vendita” della risorsa acqua, né quella per irrigazione né quella per uso potabile, compito deputato all’Autorità di Bacino regionale che determinava quanta acqua era stata ceduta per l’irriguo e per il potabile ai soggetti deputati alla distribuzione (Consorzi di bonifica, AQP, AL) che dovevano poi versare il corrispettivo in danaro alla Regione cedente acqua.

Ci chiediamo dunque in cosa consista lo “scippo” di cui si parla e si denuncia.

Va detto a chiarimento, infatti, che la legge che istituisce “Acque del Sud Spa” non modifica alcuna legge che governa la risorsa acqua, né incide sulla Legge Galli che prevede le famose compensazioni ambientali, né gli accordi successivi firmati nel 1999 dall’allora presidente Bubbico, né del 2016 firmato d Pittella né tantomeno l’istituzione degli Ambiti di Bacino che governano la distribuzione delle acque nelle tre Regioni.

È notizia di queste ore, infatti, che proprio in virtù dell’articolo 7 della norma regionale n. 10 del 20 marzo 2020, voluta da Franco Cupparo quando era alla guida dell’assessorato alle attività produttive della nostra Regione, dal 2024 la Basilicata disporrà di 4,7 mln di euro quale riequilibrio territoriale della tariffa dell’acqua all’ingrosso, che rappresenta il 20% delle due prime rate versate da Acquedotto Pugliese nel corso del 2023.

Come si vede la buona politica di governo dell’acqua lucana comincia a dare i suoi frutti, e i risultati sono il contraltare allo starnazzio di forze politiche in difficoltà di consenso e di cittadini in cerca di visibilità.

Come FI del Senisese ci sentiamo di esprimere soddisfazione per questo risultato, che l’istituzione del nuovo soggetto gestore non intacca minimamente, consapevoli che è il lavoro quotidiano e l’azione propositiva nelle istituzioni che fa crescere un territorio e ne salvaguarda le risorse.

Siamo consapevoli che oggi le Regioni, con “Acque del Sud Spa”, possono dire la propria in misura del 5% delle azioni complessive, ma il nostro impegno nella fase attuativa della legge istitutiva andrà nella direzione di un incremento di questa percentuale, con l’obiettivo di prevedere una presenza nel Consiglio di Amministrazione che guiderà la società, di un rappresentante della Regione, in modo da avere una voce diretta nella governance, fermo restando il principio che l’acqua è un bene pubblico e che le politiche di sviluppo di un territorio hanno molteplici opportunità progettuali, da attuare in una prospettiva di collaborazione interregionale piuttosto che in una visione competitiva e oppositiva.

La demagogia la lasciamo a quanti hanno fallito nelle politiche di gestione della risorsa idrica cos come nei programmi di sviluppo di u territorio che solo ora, dopo 40 anni dalla entrata in funzione della diga di Monte Cotugno, comincia a vedere i primi risultati.

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