MUSICA

Morandi, ‘Evviva! Non ce la fa 1 su 1000 ma chi combatte

Esce nuovo album con 5 brani Jovanotti, poi tour nei palasport

Se a 78 anni Gianni Morandi è sempre un eterno ragazzo che, dopo aver condotto insieme ad Amadeus il Festival di Sanremo, il 3 marzo pubblica un nuovo album, ‘Evviva!’, e una settimana dopo parte per un tour nei palasport, è perché “non è vero che uno su 1000 ce la fa, ce la fa – dice oggi – chi combatte, chi non si arrende, insiste”.

Quando a Sanremo ha cantato insieme a tutto l’Ariston uno dei suoi più grandi successi, ha pensato proprio a questo: “Ognuno di noi, nella vita, ha alti e bassi, non solo i cantanti, io in 60 anni di carriera ho passato momenti straordinari e altri non bellissimi, dal 1972 agli anni ’80 nessuno mi chiamava, pensavo mi avessero staccato la linea, ma ero preparato, mio padre mi aveva avvertito di come si passa dall’osanna al buio”.

E’ nato da un brutto momento, dall’incidente alla mano di due anni fa, anche il nuovo disco ‘Evviva!’. “Stavo cercando delle idee, ero un po’ demotivato, poi l’incidente, che mi ha causato un danno enorme, mi ha ridato – confida oggi presentando album e tour all’Armani Privé di Milano – la voglia di tornare a cantare”.

Anche se si resiste e si combatte, “ci vuole la fortuna – ammette Morandi – quella sì”. Due anni fa si è materializzata nell’entusiasmo contagioso di Lorenzo Cherubini, che ha chiamato l’amico quando era ricoverato in ospedale a Cesena e per tirarlo su gli ha mandato una canzone, ‘L’Allegria’, che poi è uno dei 5 brani a firma Jovanotti inseriti nel nuovo disco, compreso quello che gli dà il titolo. Tra i pezzi, la versione 2.0 – prodotta da Shablo e cantata con Sangiovanni – della hit senza tempo di Morandi: “Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte’. “Quando andrò in paradiso metteranno in sottofondo Fatti mandare dalla mamma”, scherza Gianni.

“Di canzoni ne ho fatte tante, ma tutti mi ricordano per questa, le bisnonne l’hanno cantata alle nonne ed è arrivata fino ai bambini, a un certo punto l’ho tolta dalla scaletta dei concerti, ma la gente ci rimaneva male, alla fine l’ho dovuta rimettere, sennò la cantavano loro”.

Un’altra canzone che non manca mai dal vivo è “C’Era Un Ragazzo Che Come Me Amava I Beatles E I Rolling Stones”, rifatta anche da Joan Baez: “Questa canzone ha una storia strana, mi hanno premiato in Russia perché cantavo a favore della pace e ora questo pezzo – riflette Gianni – è contro di loro, perché sono loro gli invasori”.

Pensando alla guerra in Ucraina, “sarà emozionante cantarla dal vivo, lo si fa quasi sempre in coro, e a Milano saranno in 10mila a farlo con me”. Già, perché il nuovo tour – Go Gianni Go! Morandi nei Palasport – in partenza il 10 marzo da Rimini, sarà tutto nei principali palazzi dello sport, da Milano a Firenze, da Roma a Bologna, fino a Eboli. Gianni si fermerà lì? “Vedremo come va, se ce la faccio fisicamente – considera – l’estate invita a fare concerti”.

A vederlo, è in perfetta forma, ma per esserlo “devo continuare a correre, perché se smetti non riparti più e quando arrivano il divano e la copertina sulle ginocchia è finita. E io spero di rimandare il più possibile quel momento”. Intanto, non smette di correre: “A 78 anni non pensavo di fare i palasport e che la gente – dice – avesse voglia di pagare un biglietto per venirmi a vedere”.

Il segreto forse non è solo non arrendersi, ma “emozionarsi ed emozionare, io non sono un grande autore, sono soprattutto un interprete e, per me, la parte più bella della vita di un cantante è stare in mezzo alla gente”. Come tornerà presto a fare, anche con amici come Sangiovanni, che sarà suo ospite a Milano.

Il segreto, forse, è anche continuare a divertirsi e divertire: ai giornalisti venuti ad ascoltarlo, Morandi ha voluto regalare una scopa rossa, uguale a quella con cui ha pulito il palco di Sanremo dopo Blanco, con tanto di cartellino con Gianni in versione ‘spazzino’.

ANSA

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