CRONACA

Rave party a Modena, gli occupanti cominciano ad andarsene, l’edificio è pericolante

Partecipanti ripuliscono il capannone. Le reazioni della politica. Salvini: "Finita la pacchia". Conte: "Governo spieghi Predappio"

“Abbiamo reagito nella maniera giusta, nessuno ha alzato le mani, non vogliamo lo scontro”.

È il commento a freddo di Chiara, una delle partecipanti al rave party di Modena mentre l’edificio di via Marino, occupato abusivamente da sabato sera, si svuota lentamente e in maniera pacifica.

Verso le 10,30 del mattino l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno dialogato con i partecipanti senza entrare nell’immobile definito “pericolante, insicuro e per questo sotto sequestro”.

Dopo l’intervento, alcuni dei partecipanti si sono fermati a parlare con i giornalisti e hanno spiegato le loro ragioni: “Veniamo qui solo per fare festa, ma non diamo fastidio a nessuno”, ha detto un ragazzo, spiegando che “il problema non è l’occupazione di un immobile in disuso, ma il fatto che sia in disuso e inutilizzato, come succede anche per tanti appartamenti sfitti”.

“E la droga che notoriamente circola ai rave party?”, ha chiesto una cronista. “La droga c’è dappertutto, non solo ai rave”, ha risposto Chiara dopo aver mostrato ai giornalisti gli arrosticini che aveva portato dall’Abruzzo per l’occasione.

“Chi si vuole drogare si droga qui come a casa sua, il problema è che in Italia non ci sono vere politiche di sostegno per i tossicodipendenti. I Sert sono solo strutture di mantenimento, ma se vuoi davvero curarti devi andare nel privato”.

“Noi siamo contro le discriminazioni e la repressione”, hanno detto altri partecipanti interrogati se dietro questo tipo di feste ci sia anche una connotazione politica.

“Ma non siamo contro il governo e non abbiamo una matrice politica, anche se non ci piace la strada repressiva che si sta prendendo. Molti qui sono anarchici”. Diverse critiche sono state rivolte anche all’intervento delle forze dell’ordine alla Sapienza di Roma nei confronti degli studenti.

Identificate circa mille persone e 150 veicoli. Dall’inizio delle operazioni di questa mattina sono stati identificati circa 1.000 partecipanti al rave in uscita e 153 veicoli.

E’ il bilancio della Questura di Modena, mentre continua il deflusso dalla zona dove il padiglione si è ormai quasi svuotato. Altri giovani sono ancora presenti all’esterno, nei vicini parcheggi, monitorati dai presidi di forze dell’ordine.

Nelle prossime ore, completata l’evacuazione, inizieranno le operazioni di ricognizione e bonifica dell’area a cura, mentre la Digos procederà al sequestro preventivo del padiglione operato in via di urgenza, per i rischi strutturali.

I partecipanti ripuliscono il capannone. “E’ giusto farlo. La spazzatura come l’abbiamo portata, ce la riportiamo a casa”. A parlare sono due dei partecipanti al rave party di Modena, mentre si apprestano a lasciare il capannone in disuso di via Marino, dopo l’intervento, senza scontri, delle forze dell’ordine.

C’è; chi si riposa al sole, chi approfitta di un banchetto improvvisato per bere e mangiare qualcosa, e chi, con minuzia, ripulisce l’area dove ha passato la notte a far festa. Con guanti in lattice e mascherine, raccolgono e gettano nei sacchi della spazzatura il maggior numero possibile di lattine, bottiglie vuote, cartacce e rifiuti vari, che abbondano sia dentro che fuori l’edificio. “Abbiamo anche il sapone”, si vanta qualcuno. “Sono stati giorni di autogestione – ha concluso un’altra ragazza – come trovi il posto lo lasci”.

Vernice spray su telecamere dei giornalisti. Bombolette spray contro i teleobiettivi di alcuni giornalisti per impedire loro di riprendere. È successo stamattina nei momenti di maggiore tensione dello sgombero del rave party a Modena.

Mentre avveniva l’intervento delle forze dell’ordine, che sono rimaste all’esterno dell’edificio evitando lo scontro fisico con i partecipanti, alcuni di loro hanno usato della vernice blu contro le telecamere e le macchine fotografiche. I colleghi hanno proseguito il loro lavoro sostituendo i teleobiettivi e non si sono verificati altri episodi di tensione.

Iniziati questa mattina i servizi per la messa in sicurezza dell’area di Modena Nord interessata dal rave, che ha visto l’afflusso di giovani da diverse regioni e dall’estero. Secondo quanto si apprende dalla Questura di Modena le attività in corso daranno esecuzione al sequestro preventivo dell’immobile adottato di iniziativa e in via di urgenza, per motivi di sicurezza strutturale legati allo stato dei luoghi, dichiarati dal proprietario della struttura e certificati in ultimo da sopraluogo tecnico.

Molti partecipanti stanno lasciando l’edificio e si sono riversati in autostrada con i loro mezzi. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa si sono avvicinate all’edificio senza entrare all’interno mentre un funzionario ha detto al megafono: “Non siamo qui per voi e non entreremo, l’edificio è sotto sequestro perché pericolante, dovete andarvene”.

Dopo un primo momento di tensioni, ma senza scontri, i partecipanti al party hanno iniziato a lasciare l’edificio. Dentro stanno smontando le casse.

Sono circa 600 le persone per ora identificate dalle forze dell’ordine per il rave party di Modena. Il dispositivo per eseguire il sequestro, approntato all’esito del Comitato Provinciale Ordine e sicurezza pubblica svolto ieri in Prefettura e del successivo Tavolo tecnico svolto in Questura alla presenza di tutti gli Uffici, Comandi ed enti interessati, vede il dispiegamento di forza pubblica, enti del soccorso sanitario e tecnico. Proseguono sul perimetro e sulle vie di deflusso le attività di identificazione dei raver e di controllo dei relativi mezzi, con il concorso di pattuglie territoriali dislocate a medio raggio, di più unità cinofile antidroga e della Polizia stradale.

Le reazioni politiche

Salvini: sgombero in corso, è finita la pacchia 
“Modena, sgombero e sequestri in corso al rave party. Pugno duro contro droga, insicurezza e illegalità. È finita la pacchia”. E’ quanto afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini che su Facebook posta un video con la diretta sul rave party.

Conte: ok stretta ma governo spieghi Predappio
Dopo il rave party di Modena, “leggiamo da indiscrezioni che il ministro Piantedosi dovrebbe presentare oggi in CdM un decreto per tracciare la nuova linea di ‘fermezza e rigore’ in materia di sicurezza e ordine pubblico.

Ben vengano azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità, ma allo stesso modo ci aspettiamo dal titolare del Viminale e dal Governo una parola chiara sulla sfilata delle duemila camicie nere di Predappio, dove inni fascisti e braccia tese hanno evidenziato, qualora ve ne fosse bisogno, la labile linea di confine che divide la ‘nostalgia’ dall’ ‘apologia’”. Così il leader M5s, Giuseppe Conte.

Rampelli: la legge è uguale per tutti 
“Non c’è alcun intento persecutorio, ma è inaccettabile che migliaia di persone si ritrovino in un capannone per un’iniziativa senza annunciarla né denunciarla. La legge è uguale per tutti e tutti devono rispettarla, nelle modalità con cui si svolgono i raduni e nelle notifiche alla questura.

Ciò che appare comunque paradossale è la mancanza di intelligence e prevenzione. Come si possono spostare e concentrare 3000 persone provenienti da mezza Europa in un posto senza che nessuno se ne accorga, consentendogli ogni illegalità?”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ad Agorà.

Sulle iniziative a Predappio, Rampelli respinge qualsiasi tentativo di “accostamento al governo di centrodestra e men che mai a Fratelli d’Italia. Ci sono stati fior fiore di sindaci comunisti – ha osservato – che hanno approfittato di queste date per fare economie locali.

Piuttosto non capisco il motivo per cui nel corso della manifestazione di Enrico Letta a piazza del Popolo ci siano state persone che hanno dichiarato la loro nostalgia per il comunismo, esibendo bandiere dell’Urss senza che nessuno dell’organizzazione del Pd sia intervenuto per farle rimuovere. Nelle nostre manifestazioni i nostalgici vengono accompagnati alla porta, altro che Predappio”.

L MINISTRO: LIBERARE L’AREA
Quello dei rave party è; uno dei fenomeni storicamente nel mirino del centrodestra. In passato la premier Giorgia Meloni, da esponente dell’opposizione, così; come anche il suo vice Matteo Salvini, avevano chiesto più volte le dimissioni dell’ex ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ‘rea’ di non aver fermato i raduni illegali che periodicamente si svolgono in Italia, come ovunque. Il caso più; eclatante nell’agosto del 2021, quando oltre 7mila persone provenienti da tutta Europa si concentrarono in un’area vicino al lago di Mezzano, nel Viterbese, di fatto ‘sequestrandola’ abusivamente.

La stessa ministra Lamorgese aveva, in seguito a quell’episodio, messo al lavoro i suoi uffici – in collaborazione con i tecnici del ministero della Giustizia – con l’obiettivo di portare in Consiglio dei ministri un provvedimento di contrasto efficace in grado di ‘aggirare’, tra l’altro, una sentenza della Cassazione del 2017 incentrata sulla non punibilità degli organizzatori degli eventi “non indetti nell’ambito di una attività imprenditoriale”.

Il testo era praticamente pronto ma alla fine non è mai stato approvato. Sarà ora Piantedosi a portarlo domani nella prima riunione operativa del Gabinetto Meloni. In sostanza, allineandosi alle normative già in vigore in altri Paesi che hanno determinato un salto di qualità nel contrasto ai rave, si punta a delineare una fattispecie di reato apposita che consenta di disporre la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti necessari per l’organizzazione della manifestazione e che preveda anche l’obbligo del ripristino dei luoghi, spesso devastati dopo giorni di ‘sballo’ collettivo di migliaia di giovani.

Sul piano preventivo, poi, l’obiettivo è; sapere in anticipo quando e dove questi eventi si terranno per presidiare gli accessi all’area, perché una volta che sul posto è confluita una massa di gente, le operazioni di sgombero diventano rischiose.

E’ quindi necessario accendere una luce sulle chat e sui canali social coperti utilizzati da chi li organizza: serve, ciò la possibilità di fare intercettazioni come per reati di particolare gravità Salvini plaude all’annuncio di Piantedosi: “Basta rave party illegali, delinquenti che spadroneggiano, istituzioni umiliate: ora si cambia!”, esulta il ministro delle Infrastrutture. “Finalmente – gli fa eco la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli – si cambia marcia rispetto ad un fenomeno che, generalmente, rappresenta terreno di coltura anche per la diffusione di stupefacenti”.

Critiche, invece dal Pd. “Segnalo al ministro degli interni il rave che si è tenuto a Predappio, a mio avviso di gran lunga il più inquietante. Era conforme alle norme vigenti?”, chiede Andrea Orlando, in riferimento alla manifestazione per i 100 anni della Marcia su Roma svoltasi nella città natale di Benito Mussolini.

ANSA

 

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